Best Performer del distretto di Trieste: la logistica marittima resta al centro
Al Seminario vescovile l’appuntamento del gruppo Nem dedicato alle 100 migliori aziende del territorio giuliano. Accanto ai big dei trasporti l’area eccelle in tanti settori, non solo nel caffè

Trieste continua a distinguersi come uno dei motori economici più dinamici del Nord Est, confermandosi una città in cui la vocazione terziaria convive con una presenza solida della manifattura e delle costruzioni. Ma è il porto — sempre più strategico negli equilibri logistici continentali — a trainare la classifica delle migliori cento imprese cittadine per performance economica: in testa, infatti, dominano le aziende legate ai trasporti marittimi, con la sola eccezione di Illycaffè. Un’istantanea che racconta come l’infrastruttura portuale non sia solo un volano commerciale, ma anche un asset centrale per l’identità produttiva e lo sviluppo della città giuliana.
A scattarla, questa fotografia, è la classifica delle 100 Best Performer del distretto di Trieste, che sono state premiate all’auditorium Beato Don Francesco Bonifacio, in occasione dell’evento organizzato da Nord Est Multimedia – il gruppo editoriale che oltre al Piccolo pubblica il sito ilNordEst.it e altri cinque quotidiani tra Friuli Venezia Giulia e Veneto – e da ItalyPost.
L’appuntamento ha visto prendere la parola alcuni degli imprenditori e dei manager che guidano queste punte di diamante dell’economia del territorio, piccole e grandi imprese insediate tra il capoluogo regionale e altri cinque comuni – Monrupino, Muggia, San Dorligo della Valle, Sgonico e Duino Aurisina – , capaci di ritagliarsi spazi sui mercati internazionali, garantire occupazione e produrre reddito. Numeri alla mano.
La classifica delle cento migliori imprese di Trieste ordina le società per valore del fatturato 2023 ma anche tenendo conto dei criteri di redditività e solidità patrimoniale. Nell’anno considerato, i ricavi complessivi delle 100 Best Performer sono stati pari a quasi 5,1 miliardi, 658,8 milioni in meno rispetto al 2022, un calo influenzato in particolare dalle flessioni registrate da due delle imprese di dimensioni maggiori (Fratelli Cosulich e Italia Marittima), l’Ebitda si è attestato a 544,9 milioni (282,5 milioni in meno), l’Ebitda in rapporto ai ricavi al 10,75%, un valore medio elevato seppur inferiore al 14,44% del 2022. Se si allarga lo sguardo al triennio 2021-2023, l’Ebitda medio è stato per le 100 Best performer del 13,6%. Ma ci sono state aziende che, nello stesso periodo, l’hanno superato di gran lunga, come nei casi di Italia Marittima (42,25%), Mediterranea di Navigazione (21,83%), Policlinico Triestino (23,20%) e Trieste Terminal Passeggeri (37,90%) solo per citarne alcune.
Andando invece al primo posto della classifica si trova F.lli Cosulich, attore di primo piano nel settore marittimo e logistico, con quasi 1,9 miliardi di ricavi nel 2023 e 50 milioni di marginalità lorda. Al secondo posto la logistica cede il posto all’altro grande protagonista cittadino: il chicco verde, con Illycaffé, 600 milioni di ricavi, quasi 89 milioni di Ebitda.
Sul terzo gradino del podio si piazza invece la già citata Italia Marittima, con 343 milioni di ricavi e 75 milioni di Ebitda.
In apertura dell’appuntamento hanno portato i loro saluti il padrone di casa, don Simone Bigi, legale rappresentante del seminario arcivescovile, e Silvano Zamò, vicepresidente di Banca 360 Fvg, main partner dell’evento.
«Il nostro mestiere è sostenere le imprese. Come? Cercando di dar loro l’aiuto finanziario di cui necessitano per crescere» ha esordito Zamò ricordando la vicinanza al territorio di Trieste della banca, che proprio nella città giuliana ha aperto una nuova filiale. Dove le grandi banche commerciali abdicano al presidio dei territori, le Bcc, in questo caso Banca 360, invece rilanciano, confermandosi vere banche di prossimità, vicine alle esigenze dei territori, delle famiglie e delle imprese, cui possono rispondere in modo adeguato anche grazie al buon esito di percorsi di fusione – nel caso di Banca 360 Fvg tra BancaTer e Friulovest Banca – che hanno garantito agli istituti spalle più larghe. I frutti di queste scelte sono misurabili.
Zamò li ha raccontati citando due numeri, che raccontano bene quale ruolo la banca giochi a favore dell’economia del territorio: «Nel primo quadrimestre di quest’anno abbiamo erogato 218 milioni di crediti a imprese e famiglie, in crescita del 31% sullo stesso periodo dell’anno passato. Il secondo – ha proseguito –: questi interventi hanno riguardato realtà del territorio». Non una scelta, come ha tenuto a ricordare con forza Zamò, ma una previsione statutaria. Insomma, una questione di Dna per la Bcc. «Non molti forse lo sanno, ma il nostro statuto, di cui andiamo molto orgogliosi, prevede che il 95% degli interventi riguardino il territorio sul quale la banca opera. La nostra missione – ha concluso Zamò – è quindi quella di investire e di farlo sul nostro territorio». —
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