Birra di contrabbando in lattine e bottiglie Sequestrati 576 litri

PROSECCO . Inedito sequestro di ben 576 litri di birra ieri sull’altipiano, per opera della Guardia di Finanza. Nell’ambito di una normale operazione di controllo economico del territorio, gli uomini del Nucleo mobile della Compagnia di Prosecco, che operano sotto il coordinamento del Comando provinciale di Trieste, hanno fermato un autocarro immatricolato in Moldavia, diretto in Italia, carico di lattine e bottiglie di birra di origine rumena. Il conducente, invitato a produrre i necessari documenti, che per legge devono accompagnare i prodotti soggetti ad accisa, come lo sono le bevande a base alcolica, non è stato in grado di rispondere adeguatamente a tale richiesta, palesando così l’evidente intenzione di portare a termine un’azione di contrabbando. Immediata è scattata l’operazione dei militari delle Fiamme Gialle.
L’articolo 20 bis del Testo unico sulle leggi doganali stabilisce infatti che «la Guardia di Finanza, per assicurare l’osservanza delle disposizioni stabilite dalle leggi in materia doganale e delle altre leggi la cui applicazione è demandata alle dogane, può invitare coloro che, per qualsiasi motivo circolano nell’ambito degli spazi doganali, a esibire gli oggetti e i valori portati sulla persona e, ove sussistano fondati motivi di sospetto, disporre che le persone suddette vengano sottoposte a perquisizione personale». Nel caso del conducente dell’autocarro moldavo non c’è stata necessità di arrivare a tanto, per l’evidenza del tentativo di violare la legge. È stato sufficiente procedere a una dettagliata ispezione del veicolo e dei bagagli, che ha permesso di rinvenire 576 litri di birra di origine rumena, sprovvista della documentazione di trasporto.
Il conducente è stato così segnalato all’Autorità doganale di Trieste per la violazione al Testo unico sulle accise. Contestualmente gli è stata comminata la sanzione amministrativa e si è proceduto con il sequestro del prodotto introdotto nel territorio nazionale in evasione totale d’accisa, l’imposta che grava sui prodotti alcolici. Ma l’operazione della Guardia di Finanza non si è esaurita qui: proseguendo il controllo sul resto del carico trasportato, i militari hanno rilevato la presenza di ulteriore merce senza i necessari documenti. A quel punto, al conducente dell’autocarro è stata contestata anche la violazione dell’articolo 46 ter comma 3 della legge 298/1974, che disciplina il settore dell’autotrasporto. Tale normativa, nell’ambito dell’intensificazione della lotta al trasporto internazionale illegale, è stata integrata e chiarita due anni fa da una circolare emanata dai ministeri dell’Interno e dei Trasporti, che ha introdotto, per gli autotrasportatori internazionali, l’obbligo di esibire la documentazione relativa al trasporto stesso, prevedendo, in caso di mancanza, una sanzione amministrativa pecuniaria e il fermo del veicolo.
La circolare chiarisce pure che la norma si applica a qualsiasi tipo di trasporto internazionale di merci, sia conto terzi sia conto proprio, con origine o destinazione in Italia, e a quelli in transito nel nostro Paese. Per quest’ultima sanzione, il trasgressore ha provveduto all’oblazione, pagando sul posto duemila euro.
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