Bocciato nei rioni il regolamento dai mille divieti

No delle circoscrizioni V e VII rette entrambe dal centrodestra al giro di vite contro mendicanti, senzatetto e bestemmiatori
Di Fabio Dorigo
Lasorte Trieste 28/11/16 - Mendicanti, Elemosina
Lasorte Trieste 28/11/16 - Mendicanti, Elemosina

«Andiamo al regolamento», annunciava Nino Frassica nella trasmissione “Indietro tutta” di Renzo Arbore. Era la fine degli anni ’80. Non si trattava del regolamento di Polizia urbana del Comune a cui l’attuale amministrazione ha deciso di mettere mano con una serie di divieti e proibizioni mai visti prima (dall’elemosina al turpiloquio, dallo stazionare seduti allo sdraiarsi per terra e sulle panchine). Il precedente, pur risalente agli anni del proibizionismo (1926), non arrivata a tanto.

«A presto con il nuovo Regolamento per dare una pulita alla città!», annunciava lunedì il vicesindaco leghista Pierpaolo Roberti, dopo la bocciatura inflitta dal Tar del Fvg all’ordinanza antibivacco che la giunta Dipiazza avrà partorito in funzione “antibarboni”. Ma i rioni non sembrano così sintonizzati sulle emergenze del vicesceriffo Roberti. I primi passi del nuovo regolamento, approvato dalla giunta comunale, non sono incoraggianti. La nuova carta dei “tubi” ha trovato lunedì sera il parere negativo della Quinta Circoscrizione (Barriera vecchia, San Giacomo) e della Settima Circoscrizione (Servola, Chiarbola, Valmaura, Borgo San Sergio). In entrambe la maggioranza del centrodestra è finita in minoranza per colpa di qualche assenza di troppo. Pd, Movimento Cinque Stelle e liste civiche come “Insieme per Trieste” e “No Ferriera Sì Trieste” hanno votato compatte il parere negativo al regolamento. In Quarta Circoscrizione (Città nuova, Barriera nuova, San Vito, Città vecchia) c’è stato, invece, un rinvio del voto in attesa di avere un confronto con l’autore del regolamento, ovvero il vicesindaco Roberti che detiene le deleghe sulla polizia locale e sicurezza.

I parlamentini rionali, insomma, non sembrano così convinti del giro di vite prospettato dalla giunta su sicurezza e decoro. Simone Sajn, vicecpresidente di Forza Italia della Settima circoscrizione, declina ogni giudizio: «Per tutte le informazioni le consiglio di contattare il presidente Sain con la “i” normale». Si tratta di Roberto Sain, esponente della Lega Nord. «Grazie a Dio il regolamento viene bocciato in quasi tutte le circoscrizioni. È la dimostrazione che la maggioranza non riesce a garantire i numeri neppure per votazioni così importanti come questa», spiega il consigliere dem Daniele Villa. Roberto Dubs, presidente forzista della Quinta, si dice invece «spiaciuto» perchè il regolamento è finito negli «scovazoni di Trieste». «Da noi è venuto persino Roberti a spiegare questo regolamento, ma non è servito. Il parere favorevole non è passato per l’assenza di un consigliere della maggioranza», spiega Dubs. Il gruppo consiliare Pd della V circoscrizione (Maria Luisa Paglia, Marco Cernich, Alex Pellizer, Matjaž Zobec) festeggia per avere fermato un regolamento azzeccagarbugli che pretende di codificare norme di buonsenso. «É un regolamento non solo antistorico e vago, ma alla fine anche ingiusto, perché lasciando tanto arbitrio e confusione finirà per essere il pretesto per doppi pesi e doppie misure - scrivono in una nota i consiglieri del Pd -. In passato Napoleone in Francia riuscì a far nascere il primo codice civile moderno, una legge che faceva chiarezza e semplicità dopo secoli di zone d'ombra e privilegi, e che diventò il modello per tanti codici civili nel mondo tra cui il nostro. Ma Napoleone fu generale dell’armata francese, poi primo console di Francia, e infine Imperatore dei francesi. Roberti non è Napoleone. É solo uno “sceriffo”. Un personaggio più da serie western stile Bonanza che da uomo di legge».

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