Bollette pazze, supermulta dell’Antitrust a Eni

Soddisfazione è stata espressa dalla referente del Comitato Bollette Pazze, Donatella Gironcoli, pure assessore provinciale, a seguito della sentenza con la quale l’Antitrustt ha condannato l’Eni al pagamento di 3,6 milioni di “multa” per la gestione inadeguata dei reclami per la fatturazione di consumi presunti, la mancata informazione in merito alla possibilità di rateizzazione dei conguagli, l’assente o ritardata restituzione degli importi, interessi di mora per tardivo pagamento non dovuti. «Esattamente tutti i punti sui cui si fondano tutte le nostre contestazioni nei confronti dell’ente e quindi i reclami presentati allo stesso da decine e decine di utenti residenti nella nostra provincia». «Una sentenza, dunque - che ci dice che avevamo e abbiamo ragione e che le nostra battaglia è giusta. Che le proteste dei tantissimi clienti dell’Eni sono giuste e fondate e che il Comitato Bollette Pazze si è mosso bene dando sostengo ai moltissimi utenti che si sono visti recapitare richieste di pagamento». Un comportamento, è stato sottolineato più volte, che è stato subito stigmatizzato dal comitato e dai tanti destinatari delle cosiddette “bollette pazze” e che ha offeso la dignità di molti cittadini, prima come clienti e poi come persone. Trattate, è stato detto, come dei Bancomat. È un ricco campionario di scorrettezze quello descritto dall'Antitrust, oltre all’Eni ha sanzionato altri quattro big dell'energia per complessivi 14,5 milioni di euro per pratiche «aggressive» nella fatturazione dei consumi, concludendo un'indagine avviata a luglio dello scorso anno. Le cinque società multate, per diversi importi «in considerazione delle specificità di ciascuna condotta e della dimensione dei fenomeni riscontrati», sono Acea ed Eni per 3,6 milioni, Enel Energia per 2,9 milioni, Enel Servizio elettrico per 2,6 milioni ed Edison per 1,7 milioni. L'Antitrust, comunque, ha anche fatto uno “sconto” perché «gli operatori hanno proposto modifiche alle procedure utilizzate finora nella gestione delle istanze e dei reclami da parte dei consumatori e anche per migliorare i processi di fatturazione» e quindi «le sanzioni sono state ridotte in misura proporzionale al grado di rilevanza ed effettiva implementazione di tali innovazioni». Ed è infatti dell’altro giorno l’inaugurazione invia Sauro, dinanzi al Tribunale, da parte dell’Eni del nuovo Energy Store, uno sportello commerciale pensato anche per rispondere ai dubbi e alle segnalazioni (alle proteste direbbe il Comitato Bollette Pazzo) di moltissimi utenti-clienti.
Questo il commento di Eni alla decisione dell’Antitrust: «Prendiamo atto del provvedimento emesso ieri dall’Autorità Antitrust e si riserva di presentare ricorso al Tar dopo averne valutato i contenuti. In ogni caso, la società sottolinea come la stessa Autorità abbia riconosciuto la validità delle molteplici iniziative poste in essere da Eni volte a rendere ancora più diretto e immediato il dialogo con i clienti. In merito alle attività retail gas sul territorio goriziano Eni ribadisce che, dalle verifiche effettuate, non ha rilevato anomalie tecniche sulla fatturazione relativa ai clienti gas di Gorizia». (d.d.)
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