Bonifica bellica al via sulla costa di Muggia

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Prosegue la riqualificazione del tratto costiero muggesano, quello che da Porto San Rocco arriva fino alla fine del terrapieno di Acquario, zona, quest’ultima, dove i lavori, come afferma il vicesindaco e assessore ai Lavori pubblici, Francesco Bussani, «proseguono a ritmo sostenuto».
Al milione 230 mila euro utilizzati per il primo stralcio funzionale di riqualificazione costiera, quello già concluso, si aggiungono il milione 316 mila euro previsti per la riqualificazione del tratto costiero da Porto San Rocco a Punta Olmi. Un progetto per il quale si è proseguito l’iter di verifiche conseguente alle necessarie istruttorie. È stata infatti, in questo periodo, effettuata la perizia bellica affidata all’impresa Ediltecnica di Carrara, in Toscana: sono stati eseguiti sondaggio, analisi, mappatura e individuazione di eventuali reperti bellici subacquei risalenti al primo e al secondo conflitto mondiale. Attraverso un magnetonomo, infatti, sono state concretizzate delle verifiche che hanno fatto emergere la presenza di vari elementi sul fondale marino.
Permangono masse magnetiche che per le dimensioni sono risultate inamovibili manualmente dagli operatori subacquei impiegati. Per consentire la chiusura delle attività di bonifica bellica, si è reso, quindi, necessario asportare tutto il materiale riscontrato che interferisce con la bonifica del fondale marino, affiancando all’operatore subacqueo un mezzo nautico dotato di escavatore o apparecchio di sollevamento. L’esecuzione delle operazioni richieste per l’asportazione di corpi morti, zavorre e altri materiali nell’area a mare antistante il pontile per la balneazione in strada per Lazzaretto, nel terrapieno Ronchi est/Punta Olmi, è stata affidata alla ditta Kdm Sub Service di Trieste, a fronte di una spesa di 29 mila 890 euro.
«Quest’area costiera – spiega Bussani – poteva presentare dei potenziali rischi derivanti dalla presenza di residui bellici, considerato anche il recente rinvenimento di altri ordigni inesplosi in prossimità del cosiddetto Molo a T». Motivo per il quale si è provveduto all’effettuazione della bonifica bellica sistematica in un’area che sarà, a seguire, interessata dai controlli archeologici e da azioni comunque propedeutiche alla successiva realizzazione dell’intervento di riqualificazione del tratto.
«I lavori di ricognizione, finalizzati alla valutazione del rischio bellico, sono un atto necessario volto a escludere problematiche che potrebbero altrimenti presentarsi in fase di realizzazione dell’opera», ha spiegato Bussani. «Il prossimo passo – ha concluso il vicesindaco e assessore – sarà l’analisi del sito dal punto di vista archeologico per verificare la presenza di eventuali reperti assieme alla Soprintendenza». —
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