Bora a 230 km, venti feriti nel Quarnero

Gravi due operai precipitati da un’impalcatura. Ponti, strade e autostrade chiusi. Lezioni pomeridiane sospese nelle scuole
Di Andrea Marsanich

FIUME. Una giornata allucinante, con la bora che pareva un tornado, pronta a ferire persone, a sradicare alberi, a spaccare insegne e altre strutture. Quelle di ieri sono state ore che i fiumani e gli abitanti di una vasta area altoadriatica ricorderanno a lungo per i danni causati da un vento che pareva a tratti impazzito, con refoli che superavano facilmente i 100 chilometri orari. Sul ponte che collega l’isola di Veglia e la terraferma, struttura particolarmente esposta alla bora, sono stati registrati addirittura due record: il primo con una raffica a 221,8 chilometri orari, seguita da una a ben 230 chilometri. Quello vecchio, pari a 220,7 chilometri orari, era stato stabilito il 4 febbraio dell’anno scorso. Quasi inutile dire che il ponte vegliota è stato completamente chiuso al traffico, come pure quello di Pago. A Fiume la velocità del vento non è stata di molto inferiore: sul Molo Longo, la diga foranea, l’anemometro ha segnato i 133 chilometri, a Cosala una raffica ha toccato i 110, mentre al Campus universitario di Tersatto sono stati rilevati addirittura 170 chilometri all’ora. Un simile vento non poteva non causare danni alle persone. A Fiume ed Abbazia si sono avuti una ventina di feriti, di cui due gravi. Si tratta di due lavoratori edili dell’azienda Krk, che a Marceljeva draga (sobborgo di Fiume) erano saliti su un’impalcatura alta 8 metri. Un refolo li ha fatto precipitare rovinosamente al suolo, rendendo necessario il loro ricovero all’ospedale di Fiume dove, a causa delle gravi ferite, sono stati sottoposti a intervento chirurgico. Le loro condizioni sono stabili e i medici li hanno dichiarati fuori pericolo di vita. Tre alunni sono stati colpiti da un ramo ad Abbazia, mentre si dirigevano nella scuola elementare. Sono stati ospedalizzati a Costabella per le serie lesioni a colonna vertebrale, testa e in varie parti del corpo. Medici e infermieri hanno avuto tanto lavoro per curare persone, specie anziane, con bacini e arti fratturati, il tutto dovuto a cadute provocate dalla furia del vento. Non sono mancate lesioni provocate dalla caduta di tegole o parti di facciata. Ieri le lezioni pomeridiane sono state rinviate in tutte le scuole elementari e medie e nelle facoltà del Campus tersattiano. Le competenti autorità hanno dovuto ordinare la chiusura della Tangenziale fiumana, dell’autostrada Fiume–Zagabria e un lunghissimo tratto della Litoranea adriatica, fra Buccari e Santa Maria Maddalena. Completamente sospesi nell’Adriatico settentrionale i collegamenti di traghetto e catamarano. Al cantiere di riparazioni navali Viktor Lenac di Martinscica (Fiume) la bora e il forte moto ondoso hanno strappato gli ormeggi di una nave, andata a posarsi sulla fiancata di un’altra unità. Quasi irrilevanti i danni materiali. Tornando a Fiume vanno rilevati i danni causati al pallone pressostatico del polo natatorio di Costabella, al tendone in Riva che ospiterà la pista di pattinaggio su ghiaccio e al tetto del Palasport di Cosala.

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