Braccio di ferro sulla Corradini Ora parlano gli anziani ospitati

Non è la politica, stavolta, a rispondere. A replicare alle critiche relative allo stato di salute della residenza protetta per anziani Domenico Corradini mosse dal consigliere dem Enrico Masarà. Sono gli stessi ospiti. Dieci. Ospiti che ogni giorno, guidati dall’animatrice sociale Daniela Bergamasco, leggono e commentano le notizie che appaiono su queste colonne e, stavolta, sentendosi direttamente tirare in ballo hanno voluto dire la loro. È un dato di fatto, tuttavia, che sulla Corradini ci sia un braccio di ferro tutto politico a Ronchi. Cosa che ha indispettito alcuni ospiti. Una presa di posizione curiosa e anche inedita.
«Siamo stanchi di leggere una lotta fatta di bandiere – esordiscono gli ospiti –. Leggiamo dichiarazioni palesemente in attacco alle scelte della giunta, ma che riguardano sempre la nostra casa. Siamo anziani sì, ma ancora abbastanza lucidi da poter capire le cose e dare la nostra opinione in merito al luogo in cui viviamo tutti i giorni e a quello che riceviamo. Crediamo sia arrivato il momento di far sentire la nostra voce perché questa, al di là di tutto, è la nostra casa. Siamo ospiti che pagano regolarmente l’affitto e riceviamo tutto quello di cui abbiamo bisogno. Perché prima di pubblicare cose per sentito dire o da qualche familiare, non si viene a parlare prima con noi? ».
Le opinioni sono dirette e individuali ma, per questione di privacy, vengono diffuse solo le iniziali delle persone che hanno voluto far sentire la loro voce.
«Siamo però qui – chiariscono – e possiamo ribadire i concetti a chiunque abbia voglia di ascoltarci». «Le cose, come il riscaldamento – dice E. P. –, si possono rompere, ma in questa casa vengono aggiustate immediatamente e l’organizzazione interna è talmente efficiente da non farci sentire nemmeno il disagio dell’accaduto. Perché voler far notare che qui le cose stanno andando male?». E ancora: «In questa casa sembra di stare in un albergo, non manca nulla. A partire dai servizi alla persona – sottolinea V. V. –, alla qualità del personale assunto, al trattamento riservato a tutti. Ho cambiato struttura, prima vivevo in un’altra casa di riposo. Qui ho trovato tutto, perfino la frutta a merenda, il bagno ogni settimana, anziché una volta al mese. Ho trovato amicizie e gioia di vivere». «Di questa casa non si può proprio parlare male. Abbiamo anche un bel personale – rincara A. M. –, il che non guasta». Mentre E. C. ribadisce: «Qui si sta bene! Non ci manca nulla». E se A. V. mette in luce come «abbiamo anche i fisioterapisti che ci aiutano»; L. G. sottolinea che «tutto quello che chiediamo ci viene dato». «Mio figlio è felice! Viene spesso a trovarmi e per lui questa casa non ha mancanze. Sa che si prendono cura di me – afferma M. B. – e mi vede serena».
«Mi trovo tanto bene qui e anche se qualche volta qualcosa si rompe – afferma L. C. – il manutentore si attiva subito». Telegrafica la presa di posizione di R. Z. «Io sono veramente contenta». «In questa casa mi trovo benissimo. Ho ritrovato la voglia di vivere che avevo ormai perso. Sono stato accolto con calore e ascoltato da subito. Grazie all’organizzazione interna dei vari comparti, in primis l’animazione – dice R. S. –, così come la manutenzione e i responsabili, ho potuto riprendere in mano il mio hobby di una vita: il cinema. Non solo, ho potuto fare nuove esperienze come insegnare ai bambini della scuola la storia e l’evoluzione cinematografica, avere a disposizione una sala polifunzionale dove poter proiettare i miei film a tutti gli ospiti interessati e mi sono sentito importante». –
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