Bratina ha lasciato la città per investire in Austria

Il presidente dell’Ascom, dopo la chiusura di Sisley e Benetton, ha avviato un negozio a Klagenfurt: «Ho combattuto per anni, ma non è servito»
Di Ciro Vitiello
Bonaventura Monfalcone-15.11.2012 Paolo Bratina-Presidente Ascom-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-15.11.2012 Paolo Bratina-Presidente Ascom-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura

Fa discutere la decisione del presidente dell’Ascom di Monfalcone, Paolo Bratina, che dopo aver chiuso due negozi di abbigliamento nel centro cittadino (con i marchi Sisley e Benetton), ha aperto un punto vendita in Austria, a Klagenfurt, a pochi chilometri dal confine con l’Italia. La notizia, confermata ieri dallo stesso Bratina e apparsa sul web, da qualche giorno sul suo profilo Facebook, è rimbalzata velocemente con il passaparola in città. Un’azione che potrebbe avere un seguito, emulata da altri imprenditori del mandamento che, trovandosi in difficoltà, emigrano all’estero per continuare la propria attività commerciale.

«Non capisco – sottolinea Bratina – per quale motivo ci sia tanto da meravigliarsi per questa mia decisione. È vero, sono presidente dell’Ascom, ma è altrettanto vero che sono anche un imprenditore e non faccio altro che il mio lavoro. Sono due cariche ben distinte e le porto avanti entrambe».

Ma perchè Bratina ha lasciato a Monfalcone? «Ho investito tutto quello che potevo, ho combattuto per anni nel settore a favore della città - osserva il presidente dell’Ascom -. Purtroppo non ci sono riuscito e non ho neanche avuto risposte adeguate. Allora è stato meglio chiudere e seguire un altro percorso». Quanto all’attività aperta a Klagenfurt, spiega: «È simile a quella che avevo, ma ho avuto la possibilità di una collaborazione con un altro marchio».

Intanto gira voce di un suo possibile ritorno a Monfalcone con il nuovo “brand”, e cioè con la linea di prodotti dell’attuale marchio. Bratina al riguardo risponde: «Non è possibile attualmente dare una risposta a questa ipotesi. Se ci saranno le condizioni per approdare di nuovo in città, le valuterò con attenzione quando si presenteranno. Se saranno positive bene, altrimenti niente. Ora c’è questa opportunità all’estero e vado avanti per la mia strada. Per il resto - continua - sono questioni personali e non intendo parlarne pubblicamente».

L’abbandono dell’attività commerciale a Monfalcone da parte di Bratina è stato preceduto da segnali di preoccupazione per il comparto, lanciati nei mesi scorsi, quando più volte lo stesso presidente dell’Ascom ha chiesto alle categorie e alle istituzioni di “voltare pagina”, di “produrre fatti concreti a favore della categoria” e di “invertire la tendenza dell’attuale condizione che sta provocando solo chiusura di attività e serrande abbassate”. Ma soprattutto sta causando la rinuncia da parte di altre aziende ad investire nel territorio monfalconese. Se non si cambia, ha ricordato nei giorni scorsi Bratina, non ci sarà futuro per il commercio.

Come presidente dell’Ascom di Monfalcone, Paolo Bratina si è reso protagonista di una serie di iniziative, tra le quali si ricordano il coinvolgimento degli esercizi a livello mandamentale per portare avanti un progetto in collaborazione tra i Comuni e l’associazione di categoria. Questi progetti prendono il nome di “VivaCentro” a Monfalcone, di “RonchiLive” a Ronchi dei Legionari e “Staranzano Inn” a Staranzano. Con queste iniziative si possono ottenere finanziamenti regionali, come sta proponendo il Comune di Staranzano, per realizzare un “Centro commerciale naturale”.

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