Budget annuale esaurito. Stop agli straordinari per i dipendenti AsuiTs

Circolare della direzione generale ai responsabili di struttura e coordinamento. Quota 2018 sforata già di 400 mila euro rispetto al fondo totale da 1,1 milioni
Foto BRUNI TRieste 21 01 10 Ospedale Cattinara
Foto BRUNI TRieste 21 01 10 Ospedale Cattinara

TRIESTE Le risorse sono finite, da ieri è arrivato ufficialmente lo stop alle ore di straordinario per il comparto degli operatori sanitari. Il 29 agosto, al termine della riunione con le sigle sindacali, l’Azienda sanitaria universitaria integrata di Trieste, a firma del direttore generale Adriano Marcolongo, ha emesso una circolare nella quale «si invitano i responsabili (di Struttura complessa, Struttura semplice dipartimentale e titolari di pozione organizzativa e coordinamento, ndr) a porre in essere, dal prossimo mese di settembre, ogni intervento organizzativo utile affinché non vengano generate dal personale ore di lavoro straordinario se non per le chiamate in pronta disponibilità e per la copertura delle festività infrasettimanali».

Queste ultime due saranno le uniche fattispecie per cui verrà garantita la copertura. Per gli infermieri, i tecnici, gli operatori sanitari ed il personale amministrativo esistono stanziamenti ben precisi e il fondo che fa riferimento agli straordinari è fissato intorno al 1 milione e 100 mila euro. Ad oggi la spesa sostenuta supera già quella cifra di 400 mila euro, per un totale di 1,5 milioni. Proseguendo su questo trend si sarebbe arrivati a uno sforamento complessivo di 700 mila euro, toccando quasi i 2 milioni.

Da questo computo vengono escluse le sostituzioni estive i cui fondi derivano ad esempio dalle Rar (Risorse aggiuntive regionali). Nel contratto nazionale del comparto il limite individuale delle ore aggiuntive è fissato in 180 annuali, in caso di accordi sindacali c’è la possibilità di arrivare a 250. Il problema del 2018 si aggiunge a quello del 2017: nella stessa circolare è infatti contenuto l’invito ai responsabili a «valutare attentamente le modalità di recupero da parte del personale dei crediti pregressi e attualmente accantonati in Re2017, affinché lo stesso non generi l’esigenza di richiedere ore di lavoro straordinario al restante personale».

Difficile al momento comprendere i motivi di questo sforamento rispetto alle previsioni, probabilmente ci potrebbero essere una serie di concause come ad esempio una stima errata, la richiesta del pagamento di parte del pregresso e un sotto-dimensionamento della pianta organica. In ogni caso l’obiettivo è rendere il 2018 l’ultimo anno di difficoltà visto che AsuiTs, sempre nella circolare, sottolinea che «alla luce dell’andamento della spesa per il lavoro straordinario degli ultimi anni e dei dati relativi all’esercizio in corso, l’Azienda sta procedendo ad un’attenta valutazione degli strumenti da porre in essere per gli esercizi 2019 e seguenti».

Si prospetta quindi un altro anno complesso per le casse dell’azienda giuliana dopo che il 2017 aveva visto la chiusura del bilancio con un saldo negativo di 12,2 milioni di euro. È giusto ricordare che il “rosso” non è derivato da gestioni “sconsiderate”, ma da una serie di fattori tra cui l’importante aumento del costo dei farmaci di ultima generazione, alcune nuove strumentazioni e l’assunzione di ulteriore personale. Questa crescita della spesa non era stata prevista dalla Regione e per pareggiare i conti si era intervenuti successivamente con le variazioni di bilancio proposte dalla giunta Fedriga e approvate dal Consiglio regionale a fine luglio. Trieste e Udine erano le uniche in rosso per poco meno di 20 milioni totali. 

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