Burocrazia e mercato fermo Leg Antiqua, addio showroom

Si tratta del negozio affacciato sul Corso, mentre resta aperto quello al civico 69 Ossola punge la Regione: «Perso il finanziamento per la pigrizia dei funzionari»
Bumbaca Gorizia 04.10.2011 Federico Ossola e mostra LEG - Fotografia di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 04.10.2011 Federico Ossola e mostra LEG - Fotografia di Pierluigi Bumbaca



Chiude il punto vendita di Leg Antiqua, quello con le vetrine affacciate su corso Verdi, per esser chiari. Non chiude, tuttavia, l'attività di cui è titolare Federico Ossola. Anzi, «l'attività è fiorente - tiene a precisare Ossola - con un giro di affari internazionale di oltre trent'anni, nelle più prestigiose sedi».

Tanto per cominciare, continuerà a essere attivo il negozio di Leg Antiqua che si può raggiungere entrando nell'ingresso del condominio di corso Verdi 69. Inoltre, per il momento, Leg Antiqua proseguirà nell'esporre dipinti, grafiche, libri rari nelle vetrine del negozio che, un tempo, ospitava quello di Larise. Di più: l'attività di Ossola, dal primo aprile, come di consueto, aprirà il punto vendita di Grado, con l'approssimarsi della bella stagione. Ma perchè, quindi, chiude il negozio di corso Verdi 73? «Il mercato, a Gorizia, non è certo prosperoso - ammette Ossola -. Insomma, non si può nemmeno lontanamente paragonare a quello di altre piazze, non solo internazionali, ma anche di altre città italiane, dove per l'antiquariato c'è un'attenzione decisamente maggiore oltre a maggiori possibilità economiche. Sì, i goriziani dimostrano nei confronti di ciò che noi vendiamo scarsa sensibilità e un atteggiamento nel complesso provinciale».

Ovvio, le eccezioni non mancano e Ossola tiene in particolare a ringraziare il direttore della Bsi, Marco Menato, che ha collaborato con lui alla realizzazione di numerose mostre d'arte (come quelle di Gillo Dorfles, Sergio Altieri, Raoul Cenisi ed Edoardo Del Neri), e l'ex sindaco Ettore Romoli, «grande amico nonché affezionato cliente, in possesso di una vasta cultura, e, quindi, sempre attratto dalla nostra proposta», dice Ossola. «Peraltro - afferma ancora il gallerista -, continuo ad avere ottimi rapporti con l'attuale amministrazione comunale, specie nella persona del sindaco Rodolfo Ziberna». Determinante, poi, per la chiusura del punto vendita di Leg Antiqua è stata, sempre a sentire il suo titolare, la burocrazia.

«Avremmo potuto beneficiare di un contributo, legato ai Fondi Pisus, di un cospicuo importo: ben 140 mila euro, per la realizzazione di una vera e propria galleria d'arte negli spazi dell'ex negozio Larise: 220 metri quadrati di cui ora la mia attività occupa le vetrine a scopi espositivi - dice Ossola -. Tuttavia, il contributo Pisus si legava all'attività di Leg Antiqua di corso Verdi 73, non di corso Verdi 65, dove, appunto, c'era il negozio Larise. Di conseguenza, per la pigrizia di qualche funzionario regionale, non abbiamo potuto usufruire di quel finanziamento, che sarebbe stato determinante per l'apertura della galleria. Si tratta dell'ennesimo atteggiamento snobistico della Regione nei confronti della nostra città».

Non tutto è perduto, a quanto sembra. A sentire Federico Ossola, infatti, l'intenzione è di aprire una galleria d'arte, a Gorizia, in un ambiente da meglio individuare. A tal proposito, il primo figlio di Federico, Lorenzo, sta seguendo le orme del padre nell'attività di famiglia. —

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