Burocrazia, un permesso atteso da 30 anni

MUGGIA
La burocrazia è uno dei maggiori cancri del nostro Paese, e anche Muggia non sfugge da questa spada di Damocle che (troppo) spesso si abbatte esclusivamente sulla testa dei cittadini.
Uno dei casi più eclatanti interessa Fulvio Fontanot e Rosanna Tosolini. Dal lontano 1992 la coppia che risiede al civico 9 del lungomare Venezia, a pochi passi dal condominio Costa Alta, sta attendendo di poter ristrutturare la propria abitazione.
A riportare alla ribalta la vicenda è il consigliere comunale Dario Grison (Pdl) che in un’interrogazione ha evidenziato le negligenze dell'amministrazione Nesladek.
«La variante non sostanziale allo strumento urbanistico è stata approvata nel giugno del 2010, ma gli atti per la redazione di tale variante non sono ancora avviati», spiega l'esponente dell'opposizione, il quale chiede «i motivi per cui l'Ufficio pianificazione urbanistica non ottempera alla delibera consiliare, procedendo alla redazione della variazione in oggetto».
Nell'attesa Fontanot ripensa al fatto che il progetto per «l'apporto di migliorie igienico-funzionali» approvato nel lontano 1998, previo esborso di 11 milioni di lire del vecchio conio, è ancora in fase di stallo.
I perché sono da ricercare nelle precedenti amministrazioni muggesane. Nel settembre 1999 viene comunicata la data di inizio lavori, ma causa di problemi con la ditta questi non vengono ultimati entro la scadenza della concessione.
Occorre quindi ottenerne una nuova. Facile? Assolutamente no. Con la giunta Gasperini entra in vigore una nuova variante al Piano regolatore, approvata dalla precedente giunta Dipiazza. Ma, per un errore, riconosciuto dall'amministrazione, l'edificio di Fontanot nelle tavole di zonizzazione appare contrassegnato con il nero, colore che definisce un vincolo architettonico al quale sottostare, pur in assenza della specifica tavola esplicativa, necessaria a determinare la natura del vincolo e a conoscere le possibilità di intervento concesse.
Nel giugno 2004 viene avanzata una formale richiesta di correzione. L'ultima lettera del Comune, datata 4 luglio 2007, rileva che «la problematica segnalata è già stata evidenziata da più parti e si provvederà a porvi rimedio quanto prima».
Nel frattempo si è anche dovuta ridurre la cubatura, passata da 200 metri cubi a 150, mentre accanto all’edificio al civico 9 del lungomare Venezia è cresciuta un'intera cittadella.
La precedente giunta Nesladek aveva promesso di intervenire e riparare al torto compiuto dall'amministrazione di centrodestra. Per ora però tutto tace.
(r.t.)
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