Camera di commercio: “matrimonio” con Gorizia

Avanza il processo di accorpamento tra le Camere di commercio di Trieste e di Gorizia. Lunedì le possibili modalità di fusione saranno analizzate dal consiglio camerale di Trieste in occasione dell’esame del bilancio di previsione 2015 per il quale il governo ha deciso un taglio dei contributi del diritto annuale nella misura del 35%. Trieste e Gorizia in questo modo intendono giocare d’anticipo non solo rispetto all’entrata in vigore del decreto governativo, ma anche riguardo alle possibili pressioni della Regione che non vede affatto di buon occhio le Camere di commercio in Friuli Venezia Giulia ridotte da quattro a due, ma punta a un’unica Camera in regione sebbene questa non sia una materia di sua stretta competenza.
«È in fase di verifica - ha dichiarato il presidente della Camera di commercio di Trieste Antonio Paoletti - l’accorpamento tra le Camere di commercio di Trieste e Gorizia. I tecnici sono al lavoro per analizzare le poste di bilancio anche alla luce dei tagli del diritto annuale decisi dal Governo e che ammontano al 35% nel 2014, al 40% nel 2016 e al 50% nel 2017. L’obiettivo è quello di garantire uno standard professionale di servizi camerali a favore delle imprese e al contempo l’occupazione». Il Consiglio camerale di Trieste già a fine luglio aveva dato mandato al presidente Paoletti di rappresentare all’interno dell’Unioncamere regionale l’indirizzo politico di accorpamento delle attuali 4 in 2 Camere di commercio le cui circoscrizioni dovrebbero venir definite tenendo ben presenti le caratteristiche e peculiarità economiche del territorio regionale e delle imprese. «I confronti in atto tra i tecnici dei due Enti - ha proseguito Paoletti - si svolgono seguendo il mandato dato dal Consiglio camerale che, in linea con gli indirizzi nazionali, ritiene sia opportuno e necessario accelerare su un progetto di rivisitazione del sistema camerale sia a livello nazionale che regionale, salvaguardando assolutamente la vicinanza alle imprese e le peculiarità economiche, geografiche, storico-culturali e etnico-linguistiche».
Solo tre giorni fa al brindisi con le categorie prima delle festività, Paoletti ha ribadito che «i danni del disegno di legge delega al quale il governo sta lavorando sono enormi. Considerando che non viviamo di contributi statali, non capiamo la ratio che sta alla base di questa decisione. Cercheremo di anticipare l’approvazione del decreto unendoci con la Camera di commercio di Gorizia». «L’importante è che non si ragioni su due enti camerali come invece si sta facendo - ha ammonito nel corso di un recente forum al Piccolo il vicepresidente della Regione Sergio Bolzonello - o se ne fa uno unico, oppure meglio quattro». E l’orientamento verso una sola Camera di commercio è stato già deliberato dalla Camera di commercio di Pordenone.
Anche il solo accorpamento Trieste-Gorizia solleva comunque una serie di timori sul’occupazione che si sono già sparsi all’interno dello stesso personale e sul numero delle sedi che permarranno quando l’ente sarà unico. Trieste intanto già nei mesi scorsi ha deciso, oltre che di cedere una serie di partecipazioni societarie, anche di vendere il palazzo di sua proprietà in via San Nicolò 7. Le manifestazioni d’interesse dopo l’avviso esplorativo devono arrivare entro il 15 gennaio.
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