Le associazioni: “Mancata accoglienza di oltre 180 richiedenti asilo a Trieste”

Ics, Cir, Irc e Diaconomia Valdese hanno denunciato una situazione “di grave inadempienza da parte delle istituzioni” e il rischio di “una crisi umanitaria”

Migranti in Largo Santos a Trieste (Silvano)
Migranti in Largo Santos a Trieste (Silvano)

 

Il Consorzio Italiano di Solidarietà (Ics), Diaconia Valdese, International Rescue Committee (IRC) e il Consiglio Italiano per i Rifugiati (CIR) hanno manifestato, nel corso di una conferenza stampa, la loro “forte preoccupazione per il netto peggioramento che si sta verificando a Trieste in relazione all’accesso dei richiedenti asilo alle misure di accoglienza previste dalla legge”.

"A Trieste – si legge in una nota – nel corso degli anni 2022, 2023 e 2024, si sono verificati gravi ed estesi fenomeni di mancata accoglienza dei richiedenti asilo da parte delle autorità competenti. A partire da giugno 2024, si è osservato un miglioramento della situazione, che tuttavia non è mai stata pienamente risolta, a seguito del consolidarsi di una prassi di veloce turn-over delle strutture di prima accoglienza con sistematici trasferimenti bi-settimanali dei richiedenti asilo verso altre città italiane (circa 60 persone a settimana).

 A partire da giugno 2025 tale prassi ha subito un brusco rallentamento, con trasferimenti che avvengono solo una volta alla settimana e che coinvolgono un numero sensibilmente inferiore di persone (circa 35-40 a settimana). Ciò è irragionevolmente avvenuto proprio nel periodo dell’anno che vede, per ragioni meteorologiche, un aumento, seppur contenuto, degli arrivi di coloro che chiedono protezione internazionale”.

Per le associazioni la situazione “è divenuta molto problematica, anche per le persone più vulnerabili (famiglie con bambini, donne sole, minori) che nonostante abbiano formalizzato la richiesta di protezione a Trieste vengono semplicemente abbandonate in strada in attesa di un posto in accoglienza, prive di alcuna assistenza che non sia quella fornita dalle associazioni di solidarietà”.

“Il 28 luglio 2025 - denunciato le associazioni – risultavano prive di assistenza almeno 85 persone oltre a 10 persone con situazioni vulnerabili; al 30 luglio 2025 il numero di persone senza assistenza era già aumentato, attestandosi a 111 richiedenti asilo (uomini singoli) e 13 casi vulnerabili. Infine lunedì 4 agosto, il numero dei richiedenti asilo abbandonati in strada è arrivato a 173 uomini singoli, 2 donne sole e 4 nuclei familiari con bambini”.

“Ciò che preoccupa maggiormente è la ripetitività di una situazione che, anno dopo anno, conferma l’assenza di una programmazione strutturata per gestire un fenomeno contenuto e prevedibile, con picchi stagionali ben noti e dati disponibili in anticipo, e finalizzata a garantire un’accoglienza dignitosa, il rispetto dei diritti fondamentali e a prevenire la creazione di contesti di abbandono in città.

Il peggioramento rapidissimo della situazione della mancata accoglienza a Trieste si sta configurando per il quarto anno di fila come una crisi umanitaria e richiede un intervento immediato da parte delle Autorità finora inadempienti. Si richiede altresì che venga realizzata, anche attraverso un rinnovato dialogo con le associazioni, una programmazione adeguata che consenta di prevenire il verificarsi di tali gravi crisi.

Le scriventi organizzazioni, in assenza di interventi che pongano rimedio all’attuale situazione, si riservano ogni azione legale necessaria a ripristinare il rispetto delle vigenti normative e tutelare i diritti fondamentali dei richiedenti asilo”.

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