Camere di lusso all’ex Distretto militare di Trieste

Il comprensorio di via del Castello acquistato dalla Sweet Home Suites per 1,8 milioni. Nel futuro un albergo o residence

TRIESTE È stato venduto per un milione e 800mila euro l’ex Distretto militare di via del Castello. Ad acquistarlo, con un contratto preliminare sottoscritto lo scorso 19 giugno davanti al notaio Alberto Giarletta e già registrato all’Ufficio tavolare, è stata la società triestina Sweet Home Suites. Una srl costituita dalla Ridesa Holding (con il 45% delle quote) – una società con sede in via San Nicolò 10 che vede come amministratore unico e legale rappresentante il triestino Riccardo Del Sabato, figlio dell’ex presidente della Triestina – e da altri tre soci: Marzio Lorenzini (45% delle quote), Guglielmo Reggio (5% delle quote) e Mario Bucher (5%).

 

Trieste, alloggi di lusso nell’ex Distretto militare



L’affare era vincolato alla concessione di una servitù di passaggio, ottenuta proprio lo scorso lunedì (il 2 ottobre) e che consentirà a giorni di procedere al rogito e alla registrazione dell’atto di compravendita.

Riccardo Del Sabato è un noto imprenditore che assieme al socio Gabriele Ritossa nel 1992 ha fondato il gruppo Zaffiro, realtà che opera in ambito sanitario-assistenziale, considerata di eccellenza a livello nazionale, e che attualmente gestisce otto strutture (quattro in Friuli Venezia Giulia e altrettante nelle Marche) per un totale di 800 posti letto. Da indiscrezioni, sembra che il progetto degli imprenditori triestini sia ora quello di trasformare l’ex Distretto miliare in una struttura ricettiva, albergo o residence di lusso, con annesso ristorante. Non è escluso, viste le dimensioni degli spazi, vengano ricavate anche alcune residenze di pregio.

Ad alienare quel bene, con l’obiettivo di una sua valorizzazione, è stata la Cdp Investimenti Sgr che ha in gestione la parte immobiliare della Cassa Depositi e Prestiti. Quel complesso immobiliare formato da quattro edifici e da un cortile interno, evoca in molti triestini ricordi legati al servizio di leva. È dichiarato di notevole interesse storico ed artistico, risulta agli atti “bene culturale” e di conseguenza l’esecuzione di opere e lavori di qualunque genere è subordinata all’autorizzazione della Soprintendenza. Il cambiamento di destinazione d’uso deve essere comunicato alla stessa Soprintendenza, la quale deve verificare sia compatibile con il carattere dell’immobile e che non crei danni alla sua conservazione.

L’immobile fu l’antica sede della curia vescovile, venduta nel 1785 alle autorità governative che lo trasformarono in un ospedale con annesso il Pio Istituto per gli orfanelli. Nel 1841 il nosocomio venne trasferito nel nuovo ospedale Maggiore e l’ex vescovado divenne un Ospizio per gli alienati. L’anno successivo il Comune vi installò una Scuola di Agraria e nel 1852 il vescovo Bartolomeo Legat creò in quagli spazi il Seminario dei chierici che durò fino al 1872 quando venne ubicato nel sito l’Istituto Magistrale femminile.

Divenuto poi un ufficio di Vigili municipali, l’edificio fu anche teatro di un sanguinoso fatto di cronaca ricordato ancora oggi su una lapide relativa appunto all’uccisione di Angelo Cattaruzza, datata 31 dicembre del 1925, per mano di rapinatori. Nel 1932 la struttura fu infine trasformata in Distretto militare, che operò fino a ventidue anni fa - sino al 1995 - quando venne definitivamente chiuso.

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