Anziani uccisi con le iniezioni, l’ex anestesista Campanile condannato in appello a 17 anni e 3 mesi
Pena aumentata: non aveva agito per motivi di valore morale. Il medico monfalconese del 118 di Trieste era accusato di aver ucciso 9 pazienti con le iniezioni di Propofol: è stato ritenuto responsabile per 7 casi.

La Corte d'assise d'appello ha condannato a 17 anni e 3 mesi il dottor Vincenzo Campanile, l'ex anestesista del 118 di Trieste accusato di aver ucciso 9 pazienti con le iniezioni di Propofol, un potente sedativo.
Campanile è stato ritenuto responsabile per 7 casi.
La Corte ha accolto l'impugnazione del pm del primo grado (Bacer-De Grassi) non riconoscendo l'attenuante (concessa nel primo grado) dell'aver agito "per motivi di particolare valore morale o sociale".
I falsi in atto pubblico sono stati dichiarati prescritti.
La pena è aumentata proprio perché è venuta meno l'attenuante ed è passata da 15 anni e 7 mesi a 17 anni e 3 mesi.
La seduta-fiume dei giudici (2 togati e 6 popolari) è cominciata venerdì alle 14 nel Palazzo di giustizia, subito dopo la chiusura dell’istruttoria. Da lì la camera di consiglio si è spostata in un convitto per dare modo ai giudici di esaminare a fondo le decine di faldoni che compongono gli atti e arrivare al verdetto.
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