Dai fondali del canale Ponterosso riemergono tavoli, divanetti e anche una vecchia macchina da scrivere

La pulizia dei fondali di “Barcolana Sea Project” riporta a galla rifiuti gettati in acqua dal vento o dai vandali

Micol Brusaferro
Le operazioni di pulizia del fondale del canale di Ponterosso (foto Lasorte)
Le operazioni di pulizia del fondale del canale di Ponterosso (foto Lasorte)

L’oggetto più strano rinvenuto su fondali del canale di Ponterosso, nell’ultima pulizia in ordine di tempo effettuata sabato, è sicuramente una macchina da scrivere, con tanto di custodia. Ma l’intervento di rimozione dei rifiuti ha permesso di riportare all’asciutto un camion pieno di immondizie di tutti i tipi, ingombranti soprattutto.

Si tratta della quinta edizione della “Barcolana Sea Project”, aperta con l’operazione di pulizia promossa e organizzata dall’associazione ambientalista L’Altritalia Ambiente di Trieste. Più di 80 tra subacquei, apneisti e volontari a terra hanno lavorato per tutta la mattina, portando fuori dall’acqua i materiali, anche con l’ausilio di palloni di sollevamento.

Ad assistere alle operazioni tante persone, compresi molti turisti incuriositi. Questa volta i lavori sott’acqua si sono concentrati nella parte del canale più vicina al mare, quindi dal “Ponte curto” al Ponte verde. Ciò che è stato recuperato è finito in mare durante giornate particolarmente ventose ma in molti casi è anche dovuto ad atti vandalici o a scarsa educazione da parte di chi getta scarti nel canale. Sono stati quindi riportati alla luce tavoli, sedie, un divanetto, bidoni dei rifiuti, estintori, ceste di plastica, teloni, bottiglie di vetro, lattine, ombrelli, bicchieri, posate e cartelli stradali.

E poi la macchina da scrivere, pesantemente rovinata, conservata in una custodia nera. Impossibile capire se sia caduta e sia stata persa da chi era sulla riva o da chi magari si trovava a bordo di una delle imbarcazioni ormeggiate.

L’opera di pulizia è stata fatta a un anno di distanza dal precedente, e Adriano Toffoli, consigliere nazionale dell’associazione L’Altritalia Ambiente di Trieste, sottolinea che «è necessario intervenire a scadenze più regolari e ravvicinate, poiché la presenza di rifiuti in questo fondale si rinnova continuamente a causa del vento, che spinge in acqua i molti materiali dei dehors presenti lungo tutto il perimetro e anche a causa, come sempre, dell’inciviltà di alcuni. Stiamo vedendo quando sarà possibile agire anche sull’ultima parte del canale - aggiunge - verso piazza Sant’Antonio, perché anche in quella zona sappiamo che le immondizie sono tante».

Per Gianluca Coidessa, vice presidente di Fipsas Regionale Fvg, l’evento di ieri «dimostra una volta di più che la collaborazione tra associazioni riesce a produrre risultati concreti nella cura e nella tutela dei fondali marini. Questo deve diventare un nostro obiettivo per il futuro».

L’appuntamento, come detto, è stato organizzato dall’associazione L’Altritalia Ambiente di Trieste, con il patrocinio del Comitato Regionale Fipsas Fvg, in collaborazione con Sub Sea Club Trieste, Immersione con i Caschi, Guardia di Finanza, Circoli Subacquei Ghisleri, Deep Blue, Triblù, Circolo Sommozzatori Trieste e Circolo Subacqueo Udine.

Supporto fornito anche dal Comune di Trieste con AcegasApsAgma, per il conferimento dei vari materiali e dai Pompieri Volontari Trieste. A inizio giornata un minuto di silenzio è stato dedicato al giovane apneista Aaron Ursich, deceduto pochi giorni fa durante un’immersione vicino a Livorno. Al ragazzo sono state riservate anche parole di ricordo e cordoglio da parte di Coidessa e da Massimiliano Licen, presidente del Sub Sea Club Trieste. —

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