«Candidato sindaco di M5S scelto senza democrazia»

Il portavoce regionale Ussai denuncia i metodi del gruppo Beppe Grillo di Trieste Nel mirino l’investitura di Paola Sabia: «Calpestati i principi del Movimento»
Di Fabio Dorigo

«Metodo antidemocratico». «Quanto è accaduto è molto grave». «Principi del movimento calpestati da arrivisti e poltronisti». Sono alcune delle «considerazioni sulla modalità con cui è stato votato il candidato sindaco dal Meetup di Trieste» del consigliere regionale triestino Andrea Ussai.

Il portavoce regionale era presente alla riunione del gruppo che porta proprio il nome di Beppe Grillo del 4 settembre che ha servito a notte fonda “la prima tranche di candidati” per le amministrative del 2016 inclusa quella del candidato sindaco di Trieste nella persona di Paola Sabrina Sabia, architetto, coordinatore del gruppo di Trieste e moglie dell’eurodeputato grillino Marco Zullo. Ussai non fa mai il nome della Sabia, preferisce lasciarlo tra le righe. «In qualità di portavoce regionale del M5S, eletto nella circoscrizione di Trieste, non posso che condannare il metodo antidemocratico e fortemente divisivo con cui chi gestisce da pochi mesi il Meetup di Trieste ha voluto imporre il candidato sindaco. Una presa di posizione, la mia, che tengo fortemente a sottolineare va assolutamente al di là delle preferenze personali per qualsiasi attivista che abbia deciso - o deciderà - di mettersi in gioco» spiega Ussai che nel 2013 entrò in Consiglio regionale superando di un pugno di voti (1160 contro 928) proprio la signora Zullo che ora punta al Municipio. «Ho partecipato, come faccio da molti anni, anche alle ultime due assemblee del Meetup - spiega Ussai -. Quanto accaduto è molto grave. In entrambi i casi gli “organizer” hanno fatto sì che i partecipanti all’assemblea prendessero decisioni importanti per il MoVimento 5 Stelle senza che queste votazioni fossero chiaramente previste all’interno dell’ordine del giorno. Ordine del giorno che dovrebbe essere sempre pubblicizzato con largo anticipo per consentire la più ampia partecipazione possibile. Nel primo caso, quello del 24 agosto, si è votato per definire - in modo restrittivo e retroattivo - chi avesse diritto al voto. Nel secondo caso, quello del 4 settembre, i pochi partecipanti all’assemblea rimasti - verso la mezzanotte - sono stati chiamati addirittura a scegliere il candidato sindaco (la stessa organizer Sabia, tra l’altro, nominata candidato sindaco con 26 voti, ndr), non prendendo in considerazione le richieste - giunte da più parti - di rimandare questo passaggio per consentire la presentazione di altre candidature e soprattutto di un programma elettorale ragionato e largamente condiviso».

Il consigliere comunale Stefano Patuanelli, presente alla riunione, non ha partecipato al voto per protesta. L’altro consigliere comunale, Paolo Menis, ha votato contro dopo aver offerto la sua disponibilità a candidarsi sindaco in presenza però di un programma elettorale. C’è la candidata sindaco, ma non c’è un programma elettorale. Stravaganze a cinque stelle. «Lo dico in modo forte e chiaro: questi sono metodi che non hanno niente a che fare con il M5S - conclude Ussai -. Trasparenza e massima partecipazione sono principi che hanno permesso, infatti, di conquistare in questi anni la fiducia di milioni di cittadini in tutta Italia. Principi che non possono essere mai calpestati. Arrivisti e poltronisti devono rivolgere altrove le loro aspirazioni di carriera politica. Il M5S vince grazie alle idee e alla coerenza, non certo grazie agli “stratagemmi” di certe persone». Le persone “certe” sono Paola Sabrina Sabia e gli altri candidati dalle fedina pulita (Massimo Braini, Gabriella Petrucci, Eva Balzano e Brunella Carini) già imbucati via mail all’indirizzo di Grillo per ottenere prima possibile e in modo irreversibile la certificazione e l’utilizzo del simbolo alle prossime comunali. Resta l’amarezza del candidato Sergio Degli Innocenti escluso per aver scontato due mandati nelle circoscrizioni nelle file di Forza Italia. «Nel M5S nessuno si candida in circoscrizione. Cinque anni fa la lista non ha raggiunto il numero massimo di 40. Ma come? Se nessuno vuole candidarsi, poi non puoi considerare uno che lo fa un professionista della politica. O sbaglio?» si sfoga su Facebook dopo aver postato la foto della moglie di un certo Angelino Alfano che ha ricevuto consulenze milionarie dalla statale Consap. «Cose simili stanno succedendo anche nel M5S locale» è il suo commento. Ogni riferimento a persone esistenti non è puramente casuale...

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