Candidature in Fvg, il gran rifiuto di Stefanel. E spunta un piemontese

È iniziata anche a Trieste la procedura di deposito delle firme per le liste che parteciperanno alle Politiche 2013 del 24-25 febbraio.
Mentre alcuni partiti (9 per la Camera, altrettanti per il Senato) hanno già fatto il loro dovere, il caso di caos più clamoroso lo si registra nel Pdl. Le notizie di ieri (Blasoni davanti a tutti per la Camera, Stefanel calato dall’alto davanti addirittura a Camber, Gottardo praticamente out e così via) subiscono altrettanto clamorosi scossoni nella giornata odierna, proprio mentre il presidente Tondo si precipita a Roma per cercare di rimediare alle “trovate” dei vertici nazionali del partito.
L'ultima è la volontà di mettere in posizione sicura per il Senato l'imprenditore piemontese Bernabò Bocca, presidente di Sina Hotels spa e capo di Federalberghi. Camber si ritroverebbe dunque di nuovo a mal partito. Ko anche Blasoni, "bruciato" in meno di 24 ore dalle informazioni sul suo conto fatte pervenire dal Nordest a Roma. Al suo posto brilla la stella delle triestina Sandra Savino, camberiana doc. Chiarimento definitivo entro le 20 di lunedì.
In entrambe le Camere si presentano Movimento 5 Stelle, Lega Nord, Sinistra e libertà, Partito democratico, La Destra, Centro democratico, Fare per fermare il declino, Scelta civica con Monti per l’Italia e Forza Nuova. L’Udc ha presentato la propria lista solo alla Camera e il Movimento sociale-Fiamma Tricolore solo al Senato.
Nella seconda giornata di deposito (lunedì) sono attese le altre principali formazioni, tra cui Futuro e libertà, Rivoluzione civile con Ingroia e il Popolo della Libertà.
Pdl. Il caso più incredibile riguarda Bepi Stefanel (nella foto con la modella Daria Werbowy) , titolare dell’omonimo Gruppo dell’abbigliamento, che smentisce seccamente una sua candidatura alle elezioni politiche in Fvg. «Leggo con stupore - rileva in una nota - che risulterei candidato al Senato per il Pdl in Friuli Venezia Giulia. Questa notizia è destituita di ogni fondamento: non ho mai avuto intenzione di candidarmi per nessun partito, nè ho mai effettuato alcun passo formale in questa direzione. Come imprenditore, ritengo che sia molto più utile impegnarmi nel lavoro quotidiano nell’azienda che guido - conclude -, al fine di sostenerne la crescita e generare così ricadute positive in termini occupazionali e produttivi sul territorio». Stefanel, di fatto, contraddice chi, all’interno del Pdl regionale, aveva ufficiosamente raccontato della sua discesa in campo in quota alla cosiddetta “società civile” tanto corteggiata da Berlusconi. Il suo gran rifiuto sembrava così riaprire le porte di Palazzo Madama a Giulio Camber, ma ecco profilarsi l'ombra del piemontese Bernabò Bocca, che per volere berlusconiano ricaccia indietro il senatore triestino. A questo punto è evidente che nel partito il disorientamento e la confusione sono a livelli parossistici: le prossime ore potrebbero regalarci ogni tipo di sorpresa.
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