Caos Isee, Caf presi d’assalto «Poco personale, tante carte»

Serve, praticamente, per accedere a qualsiasi tipo di servizio pubblico, contributo o facilitazione. Lo vogliono, giustamente, in tantissimi, ed ottenerlo è molto meno rapido e semplice di quanto si possa pensare. Logico, dunque, che anche a Gorizia al suo nome sia ormai sempre più spesso legato il concetto di caos. Parliamo ovviamente dell'Isee, strumento burocratico sulla bocca di tutti e al centro in queste settimane di una sorta di piccolo “assalto alla diligenza” nelle sedi dei vari Caf.
Tanto che per ottenere la certificazione, ormai, si deve fare un po' come per i ristoranti in vista del cenone di Capodanno: prenotare il proprio posto con settimane, perfino mesi di anticipo. Il guaio è che, per evitare di restare con un pugno di mosche in mano e non poter disporre delle agevolazioni o dei servizi di cui si avrebbe diritto (contributi e sgravi concessi dai Comuni, ma anche quote di abbattimento delle rette di asili o università, inserimento nelle graduatorie per alloggi popolari, e molto altro ancora), è necessario essere piuttosto informati, presentare per tempo tutta la documentazione richiesta, particolarmente corposa, e riuscire ad ottenere l'Isee prima che scadano i termini per la presentazione delle diverse domande di accesso ai servizi. Ecco cosa genere il “caos”.
«I nostri sportelli sono presi d'assalto, e non c'è nulla di cui sorprendersi – spiega Silvia Paoletti, presidente delle Acli provinciali di Gorizia -. Le domande per l'ottenimento dell'Isee sono in aumento negli ultimi anni per il semplice fatto che la ricchezza della gente è diminuita: sempre più persone, anche quelle che solitamente non ne avevano bisogno, hanno necessità di accedere a forme di sostegno o agevolazioni, e per fare questo richiedono l'Isee». Per rendere un'idea dei numeri del Caf delle Acli di Gorizia, dall'inizio dell'anno ad oggi (tenendo conto anche di tutte le giornate di festa) sono già state seguite 155 pratiche per l'Isee, più di quattro al giorno di media. «E per una singola certificazione servono almeno 30 minuti, se si è particolarmente bravi e rapidi – spiega Manuel Zerjul, responsabile del servizio -. Quindi è facile capire perché le attese siano lunghe». Il grosso problema è anche che, allo stato attuale, redigere le pratiche non è affatto “remunerativo”, per i Caf: ogni Isee frutta, in media, dagli 8 ai 10 euro. Troppo poco per permettere di investire su un potenziamento, anche temporaneo, del personale impiegato allo scopo. Ma non basta.
Un’altra criticità del sistema è quella evidenziata da Claudio Cinti, responsabile regionale del Caf Uil. «Le scadenze andrebbero rimodulate, per non creare i classici “colli di bottiglia” - dice -. E' chiaro che se, con i vecchi Isee in scadenza a gennaio, entro la fine di febbraio tutti hanno bisogno della nuova documentazione, si creerà un vero e proprio assedio agli sportelli. Senza contare che i nostri operatori, che sono gli stessi un po' per tutti i servizi, devono occuparsi anche di altro, come ad esempio delle dichiarazioni dei redditi». Nel 2015 il Caf Uil di Gorizia ha predisposto la bellezza di 1400 Isee, e i dati del 2016, ancora non disponibili, sono stimati in aumento del 15% circa. Si tratta di cifre enormi. «Nella nostra regione, poi, il problema è ancor superiore perché abbiamo moltissimi tipi di prestazioni di welfare. Questo ovviamente è un bene, ci mancherebbe, ma per accedere a ogni servizio è necessario l'Isee, e tutti ne hanno bisogno. Di conseguenza le lungaggini e le difficoltà legate al suo ottenimento rischiano di mettere i cittadini nelle condizioni di non poter esercitare un loro diritto». I Caf, in ogni caso, sono sempre più punti di riferimento per tutta la cittadinanza, e non solamente per l'Isee. Quest'anno ad esempio anche il Comune di Gorizia, come molti altri in Italia, ha siglato un protocollo con una serie di Caf (Caf Labor di corte Sant'Ilario, Caf Movimento Cristiano Lavoratori di via Nizza, Caf Acli e Caf Confartigianato di via 24 maggio) per la gestione di tutta una serie di pratiche assistenziali condizionate dall'Indicatore della situazione economica equivalente: assegno di maternità, bonus energia, sostegno alle locazioni e Carta famiglia.
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