Capriolo in cerca d’acqua al castello di Duino

Beveva alla fontana del parco. Un esemplare intrappolato in una recinzione ad Aquilinia

Manca l’acqua e gli animali si spingono fino in paese. Capita sull’altipiano carsico, dove i contatti tra uomo e fauna selvatica di questi tempi davvero non possono considerarsi sporadici, visto che per la siccità gli avvistamenti di animali in proprietà private si stanno facendo sempre più frequenti; ma succede anche in pieno centro a Duino. Un paio di giorni fa infatti un esemplare di capriolo in età adulta, spinto dalla sede, è andato ad abbeverarsi direttamente alla fontana del castello, secolare dimora dei principi della Torre e Tasso, dal 2003 aperta al pubblico per visite. L’ungulato non è passato inosservata e data la stazza si è dovuto richiedere l’intervento dei guardiacaccia provinciali, che hanno immobilizzato l’animale con una rete per poi liberarlo sul Carso.

Dell’altro giorno, invece, il soccorso prestato a un giovane ungulato rimasto imprigionato nel recinto di un’abitazione ad Aquilinia. Il piccolo capriolo si dimenava disperatamente, senza riuscire a fuggire via, ma anche in questo caso la disavventura ha avuto un lieto fine. Proprio per evitare che le bestiole, attanagliate dalla sete, si procurino qualche lesione cercando di valicare reticoli o cancelli elettrici, gli esperti consigliano ai proprietari di abitazioni a ridosso di località boschive di predisporre delle ciotole d’acqua davanti agli ingressi, di modo che i quadrupedi non tentino di scavalcare i recinti ma si accontentino degli abbeveratoi fai-da-te. Un gesto di accortezza che, per chi ama gli animali, certo non sarà un sacrificio.

Questa estate rovente degli anticicloni africani ha letteralmente “bruciato” la vegetazione locale e sul Carso, dove non ci sono laghetti o ruscelli, gli erbivori non riescono più a ricavare l’acqua necessaria al proprio fabbisogno neppure mangiando erba secca o succhiando le foglie, ormai tutte ingiallite. Di qui la pressione esercitata dalla fauna selvatica sui centri abitati, con avvistamenti in paese di caprioli, cinghiali e volpi. L’auspicio è che la morsa del caldo si allenti, altrimenti, in conseguenza dello stress fisico cui le bestiole risultano sottoposte in questi giorni, c’è il rischio che nemmeno le ciotole lasciate in giro possano scongiurare il ritrovamento di carcasse sul Carso.

Tiziana Carpinelli

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