Salvataggi, arresti e indagini da manuale, i Carabinieri premiati a Trieste: «Siamo qui per voi»

I militari dell’Arma operativi in regione raccontano le loro storie nelle quali gli atti di coraggio sono parte della quotidianità

Piero Tallandini
Un momento della festa per i 211 anni dei carabinieri (Silvano)
Un momento della festa per i 211 anni dei carabinieri (Silvano)

Salvare un ventenne che rischia da un secondo all’altro di precipitare nel vuoto o una ragazza finita nelle acque gelide del mare d’inverno. Bloccare e arrestare un rapinatore che sta strangolando un negoziante o condurre un’indagine su un maxi-furto che porta a far scattare sette arresti. Storie in cui la straordinarietà di un atto di coraggio o di un’intuizione investigativa non si discosta mai dall’ordinario quotidiano, ma ne è parte integrante. Parte del sentirsi «al servizio dei cittadini». A spiegarlo sono loro, i protagonisti di queste storie: Carabinieri del Friuli Venezia Giulia che giovedì sono stati premiati a Trieste nella cerimonia regionale in piazza Unità per il 211° anniversario dell’Arma.

I carabinieri premiati a Trieste: "Così abbiamo salvato una ragazza"

A cominciare da Giuseppe Aruanno, effettivo al nucleo comando della Compagnia di Trieste, che ha ricevuto l’encomio perché «con lodevole senso di abnegazione, esemplare altruismo e generoso slancio, raggiunta l’abitazione al quarto piano di uno stabile per soccorrere un giovane trattenuto a fatica in bilico nel vuoto, non esitava a sporgersi pericolosamente, assieme a un commilitone, per trarlo in salvo».

I Carabinieri celebrano i 211 anni in piazza Unità a Trieste
La festa dei carabinieri in piazza Unità (Silvano)

«Ero con il mio comandante e stavamo transitando vicino al centro commerciale Il Giulia quando abbiamo notato che, davanti a un edificio, c’era un gruppo di persone che guardava in alto con grande preoccupazione – ricorda Aruanno –. C’era un ragazzo praticamente sospeso nel vuoto: penzolava a testa in giù, oltre la finestra di un appartamento al quarto piano. Si vedeva che c’era qualcuno che lo stava trattenendo, stringendogli un piede, ma era chiaro che non avrebbe potuto resistere a lungo. Siamo entrati nell’edificio e una volta raggiunto il quarto piano siamo riusciti a individuare l’appartamento. Sfondata la porta, siamo corsi verso la finestra e siamo riusciti a tirarlo dentro. Era in salvo. L’ho abbracciato e gli ho detto che c’erano altri modi per affrontare i problemi della vita. So che poi si è ripreso e vederlo stare bene per me è stata la gratificazione più grande. Sono le soddisfazioni che ci portano a scegliere questo lavoro, che faccio ormai da 27 anni».

Giuseppe Aruanno
Giuseppe Aruanno

L’appuntato scelto Domenico D’Orsaneo e il carabiniere Giuseppe Azzaro, effettivi alla stazione di Trieste di via dell’Istria, hanno ricevuto l’encomio perché «evidenziando non comune spirito di iniziativa e ferma determinazione, non esitavano a intervenire in soccorso di una giovane che aveva manifestato intenti suicidi gettandosi in mare, e ponendo in essere complesse manovre riuscivano a trarla in salvo».

Giuseppe Azzaro e Domenico D’Orsaneo
Giuseppe Azzaro e Domenico D’Orsaneo

«Quella sera di dicembre – è la ricostruzione di D’Orseano – abbiamo ricevuto una comunicazione dalla centrale operativa: una ragazza aveva chiamato il 112 dicendo di volersi suicidare. Abbiamo cominciato a perlustrare le rive e davanti alla Capitaneria abbiamo notato la ragazza che, appena ci ha visto, si è gettata in mare. Con Giuseppe e l’aiuto di alcuni cittadini che nel frattempo erano accorsi siamo riusciti a trarla in salvo avvicinando alcune barche finché siamo stati in grado di afferrarla e tirarla fuori dall’acqua gelida. Sentirci di aiuto ai cittadini è la cosa che più ci gratifica e ci rende fieri di far parte dell’Arma».

Encomio anche all’appuntato scelto Alessio Ruggieri e al carabiniere Christian Principato, effettivi alla stazione di Barcola, che «evidenziando elevata professionalità e ferma determinazione non esitavano a intervenire all’interno di un esercizio commerciale, riuscendo a trarre in arresto un rapinatore che, nel tentativo di assicurarsi l’impunità, aveva aggredito violentemente il titolare».

«Quel giorno abbiamo sventato una violenta rapina ai danni di un negoziante cinese – racconta Ruggieri –. Quando siamo arrivati lo stava strangolando».

 

Christian Principato e Alessio Ruggieri
Christian Principato e Alessio Ruggieri

Le immagini di quei momenti sono ancora ben impresse nella memoria dei due militari dell’Arma: «Il negoziante stava ormai perdendo conoscenza – continua Principato –, ma siamo riusciti a bloccare il rapinatore, salvando la vita alla vittima. E poi lo abbiamo subito arrestato». Per Ruggieri «questo riconoscimento è un motivo di vero orgoglio, Trieste è diventata casa e poter dare, col nostro lavoro, un servizio utile ai triestini per noi è straordinario». «Una grande soddisfazione – conferma il collega –. Vuole dire che davvero siamo riusciti a renderci utili».

Il tenente colonnello Nicola Guercia, all’epoca comandante della Compagnia di Latisana, è stato insignito dell’encomio perché «dando prova di spiccate capacità professionali conduceva una complessa attività d’indagine che consentiva di disarticolare un sodalizio criminale responsabile di furto per un valore di 200 mila euro. L’operazione si concludeva con l’esecuzione di 7 misure cautelari in carcere».

Nicola Guercia
Nicola Guercia

«Tutto è cominciato una notte in cui si è verificato un furto in uno stabilimento produttivo. Abbiamo avviato subito le indagini e grazie alla collaborazione della Stazione e del Norm di Latisana siamo riusciti a far emergere gravi indizi di responsabilità. Sette persone sono state arrestate a Cerignola, Canosa di Puglia e Binasco, un’ottava è stata denunciata».

Premiati con l’elogio anche comandante e addetti all’aliquota informazioni operative del Comando provinciale di Trieste che «con grande spirito di sacrificio, abnegazione e lodevole costanza sviluppavano un’elevata capacità di raccolta e analisi che permetteva di elaborare e inoltrare rapporti utili ai fini della sicurezza nazionale». A ritirare la ricompensa, a nome dei componenti dell’aliquota, è stato il luogotenente Bernardo Murro. —

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