Carbone e Uckmar a duello sulla Tares

Cinque cittadini al Tar, l’avvocato si scontra di nuovo col prestigioso studio che costa al Comune 45mila euro
Lasorte Trieste 30/07/11 - Immondizie, Bottini Raccolta Differenziata
Lasorte Trieste 30/07/11 - Immondizie, Bottini Raccolta Differenziata

«Mercoledì si incrociano le spade con il professor Victor Uckmar, avvocato scelto dal Comune per difendere le sue scelte sulla tassa delle "scovazze". Grande onore professionale. Da una parte pochi "sanculotti" che azzardano di contrapporsi alle scelte di un "potere". Dall'altra il prestigio accademico, l'autorevolezza di una "firma" capace di mettere in soggezione il più imparziale dei giudici. Comunque vada si è sempre fiduciosi nello stato di diritto». Gianfranco Carbone, l’avvocato dei cinque “sanculotti” triestini («che si sono autotassati per pagare le spese del ricorso») non ne fa una questione di onore. Piuttosto di diritto. Il primo round davanti al Tar mercoledì si è risolto con una sospensiva. E non c’era ovviamente Uckmar (classe 1925) a duettare, ma un legale del suo studio. Non è neppure una prima volta che l’avvocato triestino incrocia le spade con lo studio Uckmar. L’ha già fatto, senza troppa gloria, nel 2009 sui “rimborsi Tarsu”. Ma all’epoca in carica c’era la giunta di centrodestra di Roberto Dipiazza e fu l’assessore alle Finanze Giovanni Ravidà a mettere in campo il prestigioso studio legale (37.500 euro la parcella). Il problema è che ora a farlo è la giunta “amica” di centrosinistra, quella di Roberto Cosolini, che il 17 ottobre ha votata una delibera di incarico allo studio Uckmar di 47.500 euro. Soldi spesi dall’amministrazione per difendersi dai suoi cittadini sulle “scovazze”. «C'è sempre il dubbio che chi può permettersi la difesa più prestigiosa sia un po' più uguale davanti alla legge» commenta ironico Waldy Catalano, ex segretario della Cgil e responsabile Lavoro di Sel. «Il potere non bada a spese - specie se poi pagano i cittadini - quando tutela se stesso». Nel dibattito interviene anche il pd Giorgio Rossetti: «Forse sparare ai moscerini con un vecchio trombone è eccessivo...». «Allora i moscerini fanno paura». Rossetti: «Mi paiono più che altro spropositati i vecchi tromboni». Il dibattito è aperto. Il sindaco Roberto Cosolini stavolta si difende tirando in ballo la continuità con la giunta precedente. «L’incarico allo studio Uckmar è semplicemente la conseguenza del fatto che l’amministrazione precedente resistendo sempre a un ricorso di Carbone sulla Tarsu aveva incaricato, tramite l’assessore Ravidà, lo studio Uckmar. È uno studio legale di assoluto prestigioso» spiega il primo cittadino. Il Comune, insomma, continua con lo studio che ha tutelato l’amministrazione precedente in un ricorso analogo sempre fatto da Carbone. L’esito finale? «Il Comune ha vinto su tutta la liena, al Tar e in Consiglio di Stato» aggiunge Cosolini. Come dire: Studio che vince non si cambia. E il gioco val bene 45mila euro. «Beato Uckmar. Magari io... Non prenderò neanche un decimo di Uckmar» dice Carbone. Invidia di avvocato. Eroici sono i cinque “sanculotti” triestini che si sono presi la briga di aprire una breccia contro la delibera comunale che aumenta la tassa sui rifiuti. «Ognuno di loro avrà subito un danno di 30 euro» dice Carbone che non dà per persa la causa. «Ho in mente uno scherzetto che potrebbe ribaltare le cose» annuncia l’avvocato che non vede l’ora di poter scriver nel curriculum di aver battuto lo studio Uckmar sulle “scovazze”. Una soddisfazione che vale più della parcella da 45mila euro staccata dal Comune. (fa.do.)

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