Cartello offensivo davanti al Consolato generale sloveno di Trieste

La scritta xenofoba, apparsa su un foglio affisso sopra alla targa del cancello d'ingresso, è stata rimossa. Del caso si sta occupando ora la Digos

Maria Elena Pattaro
Il cartello apparso fuori dal consolato
Il cartello apparso fuori dal consolato

Cartello xenofobo affisso al Consolato generale sloveno. La scritta offensiva è comparsa questa mattina, 5 agosto, sulla targa della sede diplomatica, in via del Teatro Romano 24, in pieno centro a Trieste. "Consolato dei slavi di m..." si leggeva sul cartello, vergato a mano con un pennarello e appiccicato con del nastro adesivo rosso alla targa del cancello d'ingresso.

L'autorità consolare ha avvertito immediatamente la Polizia di Stato. Del caso si sta occupando ora la Digos. La sede è munita di telecamere, la cui presenza è ben segnalata attraverso gli appositi cartelli. Eppure queste misure non sono bastate a scoraggiare gli autori del raid vandalico e razzista.

Gli investigatori stanno acquisendo i filmati di videosorveglianza, che verosimilmente hanno immortalato l'azione e che potrebbero quindi fornire elementi utili a identificare i responsabili. Saranno le indagini a stabilire se si è trattato della bravata di qualche giovanissimo o se la grave azione sia da inquadrare piuttosto in un fenomeno di istigazione all'odio nei confronti della comunità slovena.

Al momento il console ha preferito non rilasciare dichiarazioni sull'accaduto, in attesa degli sviluppi investigativi. Certo lo sdegno e l'amarezza sono palpabili in via del Teatro Romano 24, sede del Consolato generale della Repubblica di Slovenia dal 2019. In questi anni non aveva mai subìto un simile sfregio.

Le reazioni non si sono fatte attendere. La senatrice del Pd Tatiana Rojc ha stigmatizzato così l’accaduto: “Insulti che speravamo si fossero persi dalla memoria ma che ritroviamo ancora vivi e velenosi. Al consolato sloveno è stato appeso un rigurgito di odio etnico, la sintesi dei peggiori e più volgari pregiudizi espressa con metodo intimidatorio – ha scritto -. Confido che le istituzioni sapranno rappresentare la civile comunità dei triestini di ogni lingua e tradizione, bollando il gesto d’odio e dando solidarietà a uno Stato amico e alla minoranza slovena offesa. Difficile rendere l’idea di quanto possa essere inquietante questo atto per chi si accorge improvvisamente di poter esser oggetto di odio”. 
"Desta sconcerto, rabbia e preoccupazione (e anche un amaro retrogusto di ritorno a periodi storici di conflittualità che pensavamo essere retaggio del passato) la vergognosa scritta che ignoti hanno apposto stanotte presso il Consolato Generale della Repubblica di Slovenia – si legge invece nella nota dei consiglieri comunali del Pd Giovanni Barbo, Stefan Čok, Valentina Repini e Stefano Ukmar –. Nell’esprimere la nostra totale solidarietà al Console e a tutto il personale del Consolato auspichiamo che anche dall’amministrazione comunale venga una pronta risposta, anche sulla base di una mozione presentata dal gruppo PD nella primavera 2024 e fatta propria dalla Giunta, mozione con la quale si condannava ogni atto di vandalismo e si chiedeva alla Giunta comunale di manifestare tempestivamente la propria solidarietà a chi ne fosse vittima. Nella zona vi sono peraltro delle videocamere di sicurezza, non possiamo che confidare che chi è stato autore di tale atto di odio e intolleranza paghi quanto prima per le sue azioni. Trieste non può tollerare e non tollererà questi rigurgiti di un passato nazionalista e razzista, a tutti è quindi richiesta una forte e immediata condanna."

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