Caso Decima Mas, la Celere blinda Comune e piazze

GORIZIA Domani è il giorno delle manifestazioni di piazza Vittoria e di piazza Sant’Antonio con Anpi, forze antifasciste da una parte e Casa Pound dall’altra. Nel mezzo, in piazza del Municipio, i reduci della X Mas che vengono a onorare i loro morti e, questo il motivo del contendere, entrano ufficialmente in Municipio. Un sabato blindato, con l’arrivo anche dei reparti della Celere di Padova a supporto delle forze dell’ordine, come dal piano sicurezza predisposto dalla questura che, separando le piazze, non vuole che ci sia alcun contatto (anche visivo) fra le parti.
Insomma, la vigilia della contestata commemorazione alla lapide dedicata ai dipendenti comunali deportati in Jugoslavia è sempre più calda. Non solo per le adesioni, da fuori città, che arrivano quotidianamente alla manifestazione antifascista (non ultima La Sinistra per Monfalcone e la Spi-Cgil di Trieste). Se da un lato Casa Pound, che organizza la sua manifestazione, in una nota risponde direttamente al questore Lorenzo Pillinini, sottolineando che lo scorso anno nessuno dei suoi militanti è stato denunciato, ma che, al contrario, da parte delle forze antifasciste «ci sono state molte istigazioni e tentativi di contatto», dall’altro in una lunga lettera dai toni contrastanti il presidente della Lega Nazionale di Gorizia, Luca Urizio, termina auspicando che «un giorno quelli dell’una e dell’altra parte, almeno quelli con i capelli bianchi, si avvicinassero per stringersi la mano chiudendo per sempre questa guerra civile che continua senza vittime ma facendo a parole tante ferite che non si rimargineranno mai fintanto che le strumentalizzazioni continueranno».
A dispetto della conclusione, in precedenza Urizio parla di «ignoranza e malafede» da parte delle forze politiche di sinistra. Scrive: «Va chiaramente detto che i partigiani filo-slavi, che l’Anpi e le forze di sinistra ricordano, hanno lottato per l’annessione delle nostre terre alla Jugoslavia anche uccidendo i propri fratelli (emblematico il fatto di Porzus) per raggiungere tale scopo. Per contro i giovani ragazzi della X Mas hanno combattuto eroicamente a Tarnova, trovando la morte, per l’Italia, per i nostri concittadini».
«I partigiani, anche comunisti, da ricordare - prosegue il presidente della Lega nazionale - sono altri, sono coloro che hanno aderito all’Api e ai Volontari della Libertà, sono coloro che hanno lottato per l’Italia con le forze alleate e si sono allontanati dall’Anpi fin dalla costituzione di questa associazione non volendo avere nulla a che fare con chi aveva tradito».
«Per abbassare i toni», poi Urizio ritiene «ragionevole fare una riflessione più ampia che vada anche oltre i fatti che si ricordano sul confine orientale»: «La bestialità della guerra civile, la spirale dell’odio tra italiani - scrive - non può continuare ad esistere, ci vuole una riflessione sul valore morale di coloro che avevano scelto di stare dalla parte di Salò. La convinzione di molti partigiani comunisti era che i ragazzi in camicia nera siano votati alla ferocia, banditi ma invece (Kock e compagnia a parte) erano ragazzi che mettevano a repentaglio la loro vita per amore ed orgoglio di patria». —
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