Cataste di sedie e tavolini “fuori legge”, raffica di multe ai locali di via Torino

TRIESTE Tutti multati e tutti arrabbiati. I gestori dei locali di via Torino sono sul piede di guerra, infuriati per aver ricevuto lunedì scorso una sanzione da 200 euro. La “colpa”? Non aver assicurato e accatastato durante la notte i tavoli e le sedie sistemati all’esterno secondo le disposizioni riportate nel regolamento comunale sulla “movida”. Una svista giudicata parecchio grave a giudicare dalla raffica di sanzioni piovuta nei giorni scorsi. Quasi tutti i bar e ristoranti della strada infatti hanno ricevuto la visita Polizia locale, sfociata poi in multa.
Un’offensiva che ha subito innescato la rivolta. Tanto che, tra i gestori, c’è chi minaccia a questo punto di rinunciare agli spazi esterni e sospendere il pagamento dell’occupazione di suolo pubblico. E proprio oggi intanto la Fipe organizzerà un incontro sul tema alla presenza di operatori, personale del Comune e agenti della Polizia locale.
Secondo il regolamento gli esercenti devono «provvedere in maniera opportuna ed efficace - si legge - nell’orario di chiusura notturno del pubblico esercizio, a rendere inutilizzabili a eventuali passanti gli arredi, tavoli, sedie e ombrelloni, presenti all’estero dei locali». Non basta insomma assicurare tutto con catene e lucchetti, come molti sono ormai abituati a fare da tempo. Bisogna invece rimuoverli. «Fino a oggi questa rigidità nell’applicazione del regolamento non si era mai vista - dichiara Bruno Vesnaver, presidente della Fipe Trieste -. Comprendo le finalità, perché purtroppo ci sono dei maleducati che a notte fonda, con i locali ormai chiusi, usano i dehors malgrado le sedi e i tavolini siano legati con le catene. E poi gridano, disturbano e sporcano. Ma non si può pretendere che ogni sera, a fine lavoro, i dipendenti li smontino praticamente, per rimontarli la mattina dopo. Se c’è un problema di cattive frequentazioni a tarda notte, a locali chiusi - conclude Vesnaver -, sono le forze di polizia a dover intervenire sanzionando chi crea disturbo. Quante multe sono state comminate in un anno a persone ubriache e moleste a notte fonda in zona Via Torino?».
Da parte loro i gestori spiegano che sono proprio i comportamenti di chi si ferma fuori, sulla strada, a creare disagi e spesso anche malumori tra i residenti. «Qualche giorno fa sulla via si sono fermati vari gruppi di persone, che avevano appena concluso una cena aziendale, e ce ne sono tante in questo periodo. Erano fermi sulla via chiacchierando a voce alta. Qualcuno aveva anche alzato un po’ il gomito. Siamo usciti tre volte - racconta un imprenditore della via - chiedendo loro gentilmente di smetterla. Nessuno si è mosso. Cosa possiamo fare? Siamo consapevoli che questi atteggiamenti scatenano anche la rabbia di chi abita nella zona e poi finisce per chiamare le forze dell’ordine. Non dobbiamo essere puniti noi, quanto chi si rende molesto».
C’è poi la questione estetica. Per alcuni in effetti vedere i vari cumuli di sedie e tavolini accatastati all’esterno uno sopra l’altro, non è un gran bel biglietto da visita per i turisti che transitano sulla via e si ritrovano appunto i dehors accatastati durante il giorno, visto che molti locali aprono nel pomeriggio e alcuni alla sera. Ma i ristoratori si sentono bersagliati e sperano in un cambio di rotta. «Prima le lamentele sulla musica ad alto volume, che abbiamo eliminato o ridotto al massimo. Adesso questa nuova batosta. Ci appelliamo – dice ancora qualcuno – al buonsenso. Perché le regole vengano sì applicate, ma senza accanirsi». —
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