Cein chiude, a casa 26 dipendenti

L’azienda dell’indotto Fincantieri stava realizzando il bocciodromo a Panzano
Bonaventura Monfalcone-11.02.2012 Cein-Via dei Boschetti-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-11.02.2012 Cein-Via dei Boschetti-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura

Le difficoltà del comparto cantieristico e, in generale, del settore industriale fanno altre 26 “vittime” a Monfalcone. Sono i lavoratori della Cein, realtà legata all’indotto Fincantieri, anche se in modo non esclusivo, che è costretta ora a chiudere i battenti.

L’impresa che ha il proprio capannone in via dei Boschetti, specializzata nella realizzazione di impianti elettrici civili e industriali come la realtà-madre di Genova va purtroppo a tenere compagnia a decine di altre società, grandi e piccole, storiche e non, impegnate nelle costruzioni navali. Alcune di grosse dimensioni e con decenni di vita, come Eurogroup, una cinquantina di dipendenti (erano una novantina all’inizio della crisi) in cassa integrazione straordinaria per cessata attività, o Beraud Mare, 70 dipendenti, pure in cassa straordinaria, le cui lavorazioni di pitturazione sono passate a Petrol Lavori. La società triestina sta impiegando una quindicina di dipendenti di Beraud, ma i modi e i tempi del riassorbimento di tutti i lavoratori, che è peraltro l’obiettivo del sindacato, sono ancora tutti da definire.

Alla cassa integrazione straordinaria per cessata attività si è approdati in questi giorni pure per Cein. «È una decisione che è stata presa a Genova - spiega Fabio Baldassi, della segreteria provinciale della Fiom Cgil -, anche se la realtà di Monfalcone aveva un portafoglio ordini non sguarnito e alcune commesse da ultimare. Stando alla capofila di Genova, questioni di natura prettamente finanziaria non permettevano però di continuare l’attività».

La Cein operava all’interno dello stabilimento Fincantieri, ma non solo, come conferma l’appalto che la stessa azienda aveva vinto lo scorso anno assieme alla Candusso Carpenterie e Lattonerie di Moruzzo per la realizzazione del nuovo bocciodromo del polo sportivo di via Cosulich, nel rione di Panzano, per conto del Comune di Monfalcone. Un intervento che non a caso è ormai fermo da oltre un paio di mesi.

I lavori erano iniziati nella primavera del 2011, procedendo appartenemente senza difficoltà perlomeno fino al periodo estivo, quando la pausa delle ferie si è però allungata oltre il previsto. Il cantiere aveva riaperto tra fine estate e inizio autunno per poi finire di nuovo in stallo.

Le lavorazioni non ancora effettuate non dovrebbero richiedere più di un paio di mesi per essere realizzate e l’opera quindi completata, stando almeno al Comune. In ogni caso, la costruzione del bocciodromo, ferma a livello di strutture principali e tetto, rischia di accumulare almeno sei mesi di ritardo.

Laura Blasich

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