Cento famiglie si sono rivolte ai centri per gli alcolisti
Stessi problemi ma contesti diversi, così come diverse modalità di approccio e soluzione. È stata un’esperienza decisamente interessante e costruttiva, per gli operatori dei servizi sanitari alcologici di Gorizia e Trieste, quella vissuta assieme ai colleghi di Idrija, in Slovenia, sfociata poi ieri mattina nel convegno “Problemi alcolcorrelati nella Primorska e nella Venezia Giulia”, organizzato negli spazi della Fondazione Carigo di via Carducci. Se fino a poco tempo fa i servizi dalle due parti del confine non comunicavano praticamente mai, lo scorso 7 ottobre ad Idrija si è svolto il primo incontro ufficiale per confrontare strutturazione degli interventi a Gorizia, Trieste e nella regione confinaria slovena. «I problemi sono gli stessi – spiega Claudia Dominguez, psicologa del servizio di alcologia di Gorizia -, e sono gravi, se pensiamo che nella nostra regione ogni anno circa 900 persone vengono a mancare a causa delle malattie alcolcorrelate. Confrontando i diversi stili di intervento ci siamo resi conto che in Slovenia si lavora ancora su un sistema “di reparto”, ovvero legato alla struttura fisica, il manicomio, dove le persone con disturbi vengono ricoverate. Noi invece operiamo di più su base territoriale, in modo da tutelare maggiormente la libertà degli utenti. Ma è difficile dire quale sia il modello migliore, o il più efficace, perchè ogni sistema deve essere legato alla realtà sociale in cui opera». Un'altra differenza emersa dal confronto è legata ai metodi di prevenzione: oltreconfine ci si affida soprattutto a quelli più classici, ovvero alle esperienze di ex alcolisti che incontrano gli utenti e raccontano le loro testimonianze. A Gorizia e Trieste, invece, si punta anche su strategie alternative, come ad esempio il progetto Overnight. Non un caso, visto che sono proprio i giovani coloro che sempre più spesso abusano d'alcol. «Sono cambiate però le modalità d'assunzione – dice Carlo Benvenuto, educatore professionale -. Dal 2000 al 2010 è diminuita l'assunzione pro capite di alcol, ma si beve in modo diverso e più concentrato, per sballare. E questo porta a conseguenze ancor più gravi». Sta di fatto che ogni anno in provincia di Gorizia circa 80 famiglie si rivolgono a uno dei 2 centri per alcolisti in trattamento, o ai gruppi degli alcolisti anonimi, e nel 2011 è stato registrato un incremento, toccando le 100 famiglie. Un dato positivo, perchè vuol dire che la campagna di sensibilizzazione sul territorio ha successo. Ma a Gorizia emerge un altro fenomeno di dipendenza preoccupante: quella dal gioco d’azzardo patologico. Da 3 anni è stato attivato un gruppo di autoascolto mutuato da quelli di alcologia».
Marco Bisiach
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