Ciclabile incompleta e il ponte è pericoloso

La pista ciclabile non è stata ancora completata e pertanto tra il tratto cittadino che giunge sino allo squero e l’inizio della translagunare verso Belvedere non c’è alcuna sicurezza poiché il percorso è promiscuo. Anche per questa stagione (e pare non sarà nemmeno l’ultima) gli appassionati della bicicletta dovranno percorrere il tratto del ponte di Grado ancora all’insegna della pericolosità. E si tratta di arteria alquanto trafficata, specie durante l’estate e le belle giornate con un traffico veicolare incredibilmente sostenuto. Tra l’altro l’assurdità più evidente, come è stato messo in rilievo in più occasioni, sta nel fatto che il nuovo tratto centrale del ponte, quello girevole, più largo del resto del manufatto, lungo 36 metri, è dotato anche di un tratto ciclabile. Ma la ciclabile è cieca nel senso che non prosegue né da una né dall’altra parte.
L’anno scorso, nel programma triennale dei lavori, il Comune aveva inserito per il 2020 un importo di quasi 850 mila euro per realizzare dei collegamenti dedicati alle due ruote. Solo che poco prima dell’inaugurazione del nuovo tratto girevole del ponte, all’epoca della giunta regionale governata da Debora Serracchiani, era giunta notizia che il Cipe aveva stanziato a favore della Regione 2 milioni e 120 mila euro per la prosecuzione e completamento della ciclabile. Ecco allora che il Comune ha tolto quest’anno l’intervento dal nuovo piano triennale delle opere pubbliche auspicando che quanto era stato previsto come spesa (i circa 850 mila euro erano fondi che dovevano arrivare dall’Uti) sia sempre destinato al Comune di Grado ma per poter effettuare altre opere.
A occuparsi della realizzazione del completamento della ciclabile che andrà così effettivamente a ultimare la Ciclovia Alpe Adria che da Salisburgo arriva a Grado, è Fvg Strade dato che il ponte e quel tratto di strada è di sua competenza. Fvg Strade ha già predisposto un piano di fattibilità dell’opera dove, come spiega l’assessore comunale Fabio Fabris, è previsto che la stessa realizzerà entrambi i raccordi. Al Comune spetterà solamente un piccolo collegamento di una cinquantina di metri dal tratto dove arriva oggi la ciclabile nella zona dello squero a fine discesa dal ponte.
All’apertura del nuovo tratto girevole del ponte era intervenuta anche l’allora assessore regionale, la dem Mariagrazia Santoro che alcuni giorni fa si è fatta promotrice di un’interpellanza presentata in consiglio regionale. Rispondendo alla consigliera Santoro, come spiega la stessa, l’attuale assessore Pizzimenti ha indicato come tempi per la progettazione e ottenimento autorizzazioni il 2019 e il 2020, mentre si dovrà attendere il 2021 per l’avvio dei lavori.
«Si tratta di tempistiche troppo dilatate – ha replicato l’ex assessore Santoro – per un’opera che dispone già delle risorse di finanziamento, per questo abbiamo chiesto in aula l’impegno dell’assessore ad accelerare i processi».
Santoro ha altresì sottolineato che «i tempi per il completamento della ciclovia Alpeadria, in corrispondenza del ponte girevole di Grado, rischiano di prolungare eccessivamente i problemi di sicurezza di migliaia di cicloturisti che ogni anno attraversano il percorso ciclabile. I tre anni prospettati dalla giunta Fedriga sono uno sproposito che può e deve essere ridotto», ha ulteriormente commentato l’ex assessore regionale». —
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