Cinema all’aperto, resta chiusa l’Arena dell’Ariston

L’Arena dell’Ariston non aprirà dopo 56 estati ininterrotte di cinema all’aperto. Era uno dei pochi spazi sopravvissuti dopo il boom degli anni Sessanta, quando in città erano oltre 30 le sale cinematografiche all’aperto. Attualmente solo al Giardino pubblico si può vedere il cinema sotto le stelle. «Non credo ce la faremo quest’anno. Ci sono problemi legati alla messa in sicurezza delle facciate dell’edificio sovrastante» spiega l’attuale gestore Isidoro Brizzi. E da maggio che l’Ariston attende che i lavori vengano eseguiti da parte del condominio, ma non è stato fatto ancora nulla. «Ci vuole un mese per allestire l’arena e organizzare la rassegna estiva. Non sono ottimista sulla sua apertura» dice amareggiato Brizzi.
La mancata apertura dell’Arena è una sconfitta che brucia per lui che come pochi altri crede nel cinema. Ora ha trasferito l’intera attività cinematografica all’Ariston dei Fabbri aperto due mesi fa in controtendenza con la crisi che sta falcidiando le sale cittadine in giro per l’Italia.
L’Ariston di viale Romolo Gessi è attualmente e ufficialmente “chiuso per ferie” in attesa che si chiarisca la vicenda dell’Arena. Nessuno parla di chiusura, ma il rischio, scongiurato varie volte in passato, esiste realmente. E stavolta non sarà la provocazione porno del 2006, con proiezioni “a luci rosse”, a salvare la sala che vanta 340 posti (più i 460 dell’arena estiva) e che ha formato generazioni di spettatori triestini nella visione del cinema d’essai. «Non posso dire nulla. Sto lavorando con tutte le mie forze e rischiando in prima persona per dare un futuro all’Ariston» assicura Brizzi, gestore e storico proiezionista oltre che collezionista di cinema. Un’impresa titanica. Della serie: “Provaci ancora, Isi”.
L’Ariston nasce come sala rionale agli inizi degli anni '50 e alla metà degli anni '70 con il supporto dell'Italnoleggio Cinematografico, inizia a programmare film di qualità che all'epoca non trovavano uscite nelle sale commerciali. Nel 1978 è la svolta: la sala cambia gestione e nasce l'"Ariston d'essai" che promuove con grande successo i film di tutte le cinematografie e di registi allora poco conosciuti. Cinema d’autore, insomma. Nel 1982 il primo "Festival dei Festival", una manifestazione autogestita che per più di un ventennio ha visto sfilare in sala registi, autori e personaggi di film dei maggiori maggiori festival: il pubblico partecipa, applaude e premia. Dal 2003 la nuova gestione di Isidoro Brizzi, che pur conoscendo le difficoltà del mercato e la concorrenza di multisala continua nella tradizione, proponendo oltre alle pellicole attuali, retrospettive molte apprezzate di film di registi europei ne "I lunedì dell'Ariston. Maestri di cinema".
Eppoi l’Arena, da decenni uno dei luoghi classici di dell’estate triestina. Sopravvissuta a tutte le mode. L’unica interruzione nell’agosto del 2005 quando, dopo l’ennesima pioggia di sigarette e persino di un portacenere di cristallo, Brizzi fu costretto a trasferire al coperto il finale della programmazione estiva. Un’interruzione più che una chiusura, a differenza di quello che sta accadendo oggi.
La mancata apertura dell’Arena dell’Ariston segna la fine di un’epoca. I cinema all’aperto, se si esclude il Giardino e Maremetraggio in piazza Verdi, si sono estinti. Quello all’interno del Castello di San Giusto ha resistito fino al 1995 e ha visto le stagioni memorabili del Festival internazionale di Fantascienza. Ma come dimenticare l’”Arena dei fiori”, il cine all’aperto della Ginnastica triestina, quello di San Luigi, di San Giovanni, dei Salesiani e persino dei frati di Montuzza. La lista è lunga. Più di trenta i cinema all’aperto negli anni d’oro. L’Arena Diana di via Revoltella, il Cine Stadio di salita di Zugnano, il “Soci” di Valmaura. Il “Garibaldi” di via delle Zudecche, il “Marconi” di San Giacomo e il “Vittoria” di via Settefontane aveva una sala interna e una esterna e così proiettano film tutto l’anno. Il più antico è il cinema Cirillino di via Pascoli che funzionava negli anni Venti e Trenta, in un piccolo spazio all’aperto vicino all’Itis. Il più recente quello sul mare, al Molo IV, dove prese avvio il Festival Milleocchi. Durò solo una stagione. Peccato. L’Arena dell’Ariston è quello che vanta la storia più lunga. Per ora senza futuro.
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