Cinema, l’Ariston d’essai riapre per la Barcolana

Risolti i problemi condominiali, tornano i film nella sala di viale Romolo Gessi. Prima proiezione il 12 ottobre Brizzi: «Finalmente ci saranno servizi adeguati»
Di Fabio Dorigo
Lasorte Trieste 02/10/13 - Cinema Ariston
Lasorte Trieste 02/10/13 - Cinema Ariston

Prossimamente. Il cinema vive di “prossimamente”. E “prossimamente” all’Ariston di viale Romolo Gessi i proiettori 35millimetri ritorneranno a girare (in attesa dell’avvento del digitale, anch’esso ormai prossimo e venturo). La data scelta è quella di sabato 12 ottobre, vigilia di Barcolana, e il film scelto è “top secret”: ma si tratta di una pellicola spettacolare. L’annuncio è apparso il 30 settembre sui tamburini del Piccolo alla voce Ariston: “Prossima apertura” (da ieri anche sulle locandine del cinema). In realtà si tratta di una riapertura, come recita il sito internet del cinema con il gradito ritorno (“a volte” succede nel cinema) di Isidoro Brizzi. In ogni caso una buona notizia sulla quale in pochi erano disposti a scommettere nonostante le rassicurazioni del proprietario della sala di viale Romolo Gessi, Mario de Luyk, storico gestore dell’Ariston ed ex presidente dell’Agis.

Risolti i problemi condominiali, che avevano messo fuori uso sia la sala interna che l’arena estiva (rimasta chiusa per la prima volta dopo oltre mezzo secolo di attività) l’Ariston cinema d’essai ritorna sulla scena. «Ho letto anch’io della prossima apertura, ma non so altro. La notizia mi rende contento. Ho finito i lavori per quanto riguarda gli spandimenti. Ho fatto quello che era mio dovere fare e ora attendo di vedere di nuovo i film», si limita a dire de Luyk facendo capire che un accordo tra lui e il gestore è stato trovato evitando strascichi legali che avrebbero messo a forte rischio la riapertura del cinema. E così si è arrivati a un lieto fine come nella tradizione del migliore cinema americano. E non al “the end” annunciato del cinema Ariston. La non chiusura di un cinema storico, di questi tempi, è un vero miracolo. La notizia ha subito scatenato i fan del cinema d’essai (a Trieste purtroppo a rischio di estinzione) che sulla pagina Facebook hanno festeggiato la notizia con quasi 200 “mi piace”. Qualcuno si lancia già in proclami: «Grande Ariston. Abbiamo i migliori documentari pronti a partire per Trieste».

La “riapertura” è un sospiro di sollievo anche per il British Film Club la cui rassegna di film in lingua originale era rimasta senza schermo. E così pure per l’Associazione italo-americana che però potrebbe traslocare al Cinema Teatro dei Fabbri, più centrale dell’Ariston, dove Brizzi ha aperto da ormai cinque mesi uno spazio per il cinema indipendente e in lingua originale.

L’abbinata con l’Ariston potrebbe ridare spazio al progetto di un cinema alternativo che Isidoro Brizzi persegue da anni a Trieste in totale solitudine combattendo con i distributori che hanno occhi (e film) solo per i multisala. Tutto è pronto quindi per la nuova avventura. Il proiezionista Brizzi non nasconde di avere in serbo sorprese e idee che non mancheranno di stupire gli spettatori. «Confermo la riapertura del cinema Ariston tra una decina di giorni. Finalmente ci saranno anche una pensilina nuova e dei servizi adeguati. E soprattutto dei film all’altezza» sorride Brizzi. Non vuole aggiunge nulla e neppure innescare inutili polemiche. Non l’ha fatto per tutta l’estate e vuole continuare nella consegna al silenzio. «L’importante è che la sala riapra e che il pubblico sia contento» dice Brizzi. Un pubblico contento che non si accontenti. Il cinema d’essai è questo. E questo è anche la storia dell’Ariston. Una storia che continua. Prossimamente. Dal 12 ottobre. Sullo schermo di viale Romolo Gessi.

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