Cinese rapinata e imbavagliata in casa

Protetti dal buio delle scale due banditi l’hanno aggredita alle spalle passandole subito una striscia di nastro adesivo sulla bocca per impedire che urlasse e chiedesse aiuto. L’hanno costretta ad aprire la porta di casa e l’hanno rapinata. Alla fine l’hanno legata su una sedia lasciandola in balcone.
L’episodio inquietante si è verificato l’altra sera nello stabile di via Capodistria 12. Vittima una cittadina cinese da molti anni abitante a Trieste, titolare assieme alla madre del bar davanti alle Torri d’Europa in viale D’Alviano. Si chiama Jang Aihua. Ha 25 anni. L’altra sera stava rientrando a casa dopo una giornata di lavoro nel suo bar. Nel portafoglio aveva circa mille euro, l’incasso di alcuni giorni di attività. L’ipotesi degli investigatori dei carabinieri è che qualcuno l’abbia seguita dal bar fino a casa.
Tutto è accaduto in pochi minuti. I banditi sono entrati in azione quando la giovane donna stava salendo le scale. Esattamente alla fine della rampa che porta al secondo piano. Uno l’ha bloccata da tergo e l’altro le ha messo la striscia di nastro adesivo sulla bocca e sugli occhi. Jang Aihua si è divincolata ma non c’è stato nulla da fare. In pochi istanti un malvivente ha afferrato la borsetta prendendo le chiavi con le quali poi ha aperto la porta. Hanno agito in assoluto silenzio. Probabilmente non hanno neanche pronunciato una parola. L’hanno spinta all’interno della casa e poi hanno chiuso la porta.
Per la giovane donna cinese sono stati interminabili attimi di paura. Prima di passare all’azione in casa, le hanno legato alle mani con alcune fascette da elettricista e hanno messo altre strisce di nastro adesivo sul volto. Sia sulla bocca che sugli occhi. Questo per essere assolutamente sicuri che non potesse nè chiedere aiuto, nè vedere il loro volto.
L’hanno spinta in balcone. L’hanno fatta sedere su una sedia l’hanno legata ai braccioli e allo schienale avvolgendo altro nastro adesivo. Ed è stato a questo punto che i due banditi hanno svaligiato la casa vuotando uno ad uno tutti i cassetti e gli armadi e rovesciando poi il contenuto nelle stanze. Hanno arraffato, come detto, oltre alle banconote alcuni monili non certo di grande valore. Poi velocissimi e soprattutto silenziosi se ne sono andati.
L’allarme è scattato solo dopo qualche decina di minuti quando un passante ha notato la giovane donna legata e imbavagliata sul balcone. Ha chiamato i vigili del fuoco che dopo poco sono giunti sul posto. È stata appoggiata una scala al balcone e un pompiere è salito fino al secondo piano e ha finalmente liberato la donna.
È apparso subito evidente quello che era successo. La donna - che non parla bene italiano - ha raccontato sommariamente ai carabinieri quello che era accaduto. Poche le indicazioni fornite se non quella che uno dei due banditi è alo circa un metro e 70 ed è di carnagione scura, forse olivastra. Subito sono scattate le indagini coordinate dal pm Maddalena Chergia. La zona di via Capodistria, via Baiamonti e via Svevo è stata passata al setaccio. Intanto alcuni investigatori del nucleo investigativo comandato dal capitano Fabio Pasquariello hanno cercato qualche testimone, qualcuno che abbia notato i due banditi nella zona. Ma fino a ieri sera le indagini non hanno portato ad alcun risultato. Dei due malviventi nessuna traccia. Svaniti nel nulla con mille euro e una manciata di gioielli di poco valore.
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