Cinquanta allenatori a lezione dal Milan
Una cinquantina di allenatori del settore giovanile del Friuli Venezia Giulia e del Veneto è tornata sui banchi di scuola sabato mattina nell’aula del campo sportivo Cosulich, a Panzano. L’appuntament...

Bonaventura Monfalcone-21.10.2017 Riunione allenatori settore giovanile-Cosulich-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura
Una cinquantina di allenatori del settore giovanile del Friuli Venezia Giulia e del Veneto è tornata sui banchi di scuola sabato mattina nell’aula del campo sportivo Cosulich, a Panzano. L’appuntamento è stato organizzato dall’Ufm in collegamento con l’Ac Milan con cui è affiliata e che a Monfalcone ha portato per parlare del miglior approccio, tecnico e psicologico con i bambini il psicopedagogista Antonello Bolis, coordinatore da 7 anni dell’area psicopedagogica del settore giovanile della squadra lombarda. Docente del corso di laurea in Scienze motorie alla Cattolica di Milano, Bolis è stato anche cultore della materia in Pedagogia della marginalità e dell’integrazione, Pedagogia dell’intervento educativo speciale alla facoltà di Scienze della formazione sempre della Cattolica. La persona adatta per far capire come il mestiere dell’allenatore non possa non essere reinterpretato in una società sempre più complessa.
Quello di sabato è stato il primo modulo dei tre previsti dal corso di Entry level, cui seguiranno due corsi progressivamente più avanzati nei prossimi due anni (il rapporto di affiliazione è triennale). Al Cosulich si sono dati appuntamento i mister delle scuole calcio pure affiliate al Milan, da Trieste, a Fontanafredda, a Bibione. Nel campo sportivo di Panzano gli allenatori torneranno per le due lezioni successive, divise in 2 ore di teoria e 2 sul campo con una squadra del settore giovanile dell’Ufm, che sta cercando di innovare l’approccio non solo attraverso il collegamento con il Milan. «Da quest’anno entriamo nelle Primarie di Monfalcone, alla Cuzzi di largo Isonzo, per la precisione – spiega Piero Zanolla, responsabile del settore giovanile dell’Ufm –, con due istruttori laureati in Scienze motorie per una decina di incontri». Ai bambini saranno proposti giochi per migliorare la coordinazione motoria. L’obiettivo è anche creare nuovi praticanti. Un problema che mai si penserebbe tocchi il calcio. «Abbiamo 110 ragazzini, tra i 5 e i 16 anni – dice Zanolla –, mentre a Turriaco, che ha 3mila abitanti, ce ne sono 60». Il calo, secondo gli allenatori delle giovanili dell’Ufm, sarebbe dovuto alla modificata composizione sociale della città. Gli stranieri, però, che al momento fanno calcio almeno all’Ufm non sono molti. «L’altro ostacolo è rappresentato dal prolungamento dell’orario scolastico al pomeriggio – aggiunge Zanolla –. I pulcini ora iniziano l’allenamento alle 17.30. Non era mai successo. I bambini più piccoli arrivano già stanchi». Da quest’anno, comunque, è cambiato l’approccio anche nei confronti dei genitori, che qualche volta rappresentano una spina nel fianco delle società sportive, di qualsiasi disciplina si occupino. «Bisogna lavorare per coinvolgere i genitori e farli diventare una risorsa – spiega Zanolla –. È sbagliata la teoria per cui è migliore una squadra di orfani. E’ un lavoro lungo, darà frutti più in là». L’Ufm ha deciso di provarci.
(la.bl.)
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