Cinque anni per una protesi dentale

Dicono che non ci sia cosa al mondo più insopportabile di una mal di denti. Di quelli tosti, che partono dalla bocca e prendono la testa. Mangiare è impossibile. Dormire pure. Dicono che non ci sia cosa al mondo più fastidiosa dell’attesa. Quella che si prolunga mesi. Guarda un po’: al Maggiore dolore e attesa vanno a braccetto.
Per ricorrere alle cure dell’ospedale bisogna armarsi di pazienza oppure voltare i tacchi e bussare alle porte degli ambulatori privati, anche oltreconfine che hanno prezzi più accessibili, ma comunque più alti di un ticket. E chi non ha disponibilità economiche adeguate? Si sa, andare dal dentista non è proprio come passare dal parrucchiere. Costa. E molto. Lo sanno bene i triestini che ieri aspettavano il proprio turno al piano terra del nosocomio, al reparto di Stomatologia. In silenzio, senza protestare. Ma ne avrebbero avuto il diritto: per una cura canalare ci vogliono mesi. Per una protesi anche 5 anni.
«Purtroppo questi sono i tempi», confermano allo sportello prenotazioni. Nella saletta di fronte la gente è rassegnata. «Sei mesi per la pulizia, otto per le carie - racconta la signora Laura - è a dir poco pazzesco, anche se credo che qui a Trieste la situazione sia migliore di quanto si trova in altre parti d’Italia. Comunque - precisa - nulla da dire sulla qualità sanitaria e sulla competenza del personale che lavora in questo reparto, anzi». La signora Gina ha 73 anni, è cardiopatica, soffre di ipertensione e diabete. Per due estrazioni sono stati necessari sei mesi. «Non avevo dolori, però...». Il marito Franco, anche lui cardiopatico, deve togliere la radice di un dente: ha preso appuntamento a marzo e avrà l’intervento a febbraio del prossimo anno. «Allo sportello mi hanno detto che se ha dolori è più semplice e veloce rivolgersi al pronto soccorso». Lì che fanno? In genere somministrano una terapia antidolorifica o antibiotici, per poi rinviare il paziente da uno specialista. Se si scarta l’idea del privato la trafila in Stomatologia, al Maggiore, è inevitabile.
Va peggio per il signor Miro Antonaz, 69 anni: ha bisogno di una protesi. «Sono cinque anni che aspetto, è mai possibile? Ieri mi hanno finalmente telefonato per fissarmi l’intervento per oggi. Così all’improvviso dopo circa 5 anni, da un giorno all’altro». Le testimonianze sono tutte così: un’estenuante lotta con il calendario. «Ho fatto richiesta in autunno del 2011 per un’ otturazione, una canalizzazione e un’estrazione. A gennaio ho avuto la prima visita o oggi la prima cura. Questa è la prassi. Però devo dire che il servizio ambulatoriale è ottimo». Jelena Sancin ha invece portato il figlio: 4 mesi per la visita, altrettanti per togliere la carie. I tempi sono davvero troppo lunghi, ma questo è quello che abbiamo a Trieste». Dal punto di vista strettamente medico quali possono essere le conseguenze? «Va detto che ogni singola persona può lavorare sulla prevenzione e sull’igiene - premette Alessandra Lepore, odontoiatra - quindi tutto si può evitare con semplici accorgimenti. Ma una carie non curata in progredisce - sottolinea. Se si interviene subito si evita la cura canalare che viene eseguita quando la carie penetra a livello polpare e in caso di contaminazione batterica, che porta dolore. Oppure un’infezione con necrosi con ulteriori complicazioni- aggiunge - come i granulomi o gli ascessi. Alla cura canalare segue il restauro protesico». Altri soldi e altri dolori.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo