Cinque per mille, dagli amici dei gatti ai filologi la “bolgia” dei 1.494 beneficiari

TRIESTE. Hanno ragione quelli della cooperativa sociale per disabili di Pagnacco: “Dinsi une man”, diamoci una mano. Ma se non sono i disabili vanno bene gli ammalati tutti, e pure chi è guarito, chi è nel fior fiore della terza età, chi starnuta troppo e chi soffre di stanchezza cronica.
Già, “dinsi une man”, insegnano i friulani. Benvenuti nella costellazione infinita di associazioni, comunità, pro loco e pro senectute, Comuni, parrocchie e bande. L’infinito universo di volontari, donatori e “amanti di” qualcosa pur che sia, che accanto a istituti di ricerca e prestigiose università, pesca dal 5 x mille.
In Friuli Venezia Giulia hanno ricevuto soldi ben 1.494 realtà, per un totale di oltre 8 milioni e 600 mila euro versati da 242 mila e 540 cittadini, siano corregionali o di altre zone dell’Italia. Perché si può scegliere di sostenere una onlus di Trieste così come una di Canicattì e viceversa.
Sono dati dell’Agenzia delle Entrate che ha appena pubblicato gli elenchi degli ammessi e degli esclusi al beneficio per l’anno 2014. Un giro enorme che in questo periodo di dichiarazione dei redditi, come ogni anno, innesca un’agguerrita caccia al contribuente a suon di lettere in cassetta della posta e telefonate a casa. «Pronto? Le ricordiamo che anche quest’anno può barrare la “x” su...». Il ritornello è noto.
Nella lunga lista di aventi diritto spunta di tutto, è una sorta di enciclopedia delle umane cose. Si va dal variegato mondo della sanità, a sensazione il più nutrito, a quello degli animali, passando per i letterati, i filologi e, ovviamente, le società dilettantistiche sportive.
La sanità, dunque. Le onlus che si dedicano alla lotta contro il cancro o in aiuto a chi è colpito da tumore, o di prevenzione, vanno per la maggiore. A dimostrazione della crescente sensibilità su questo tema. Ma non sono le sole: ci sono i donatori di sangue, midollo e organi, chi si occupa di cure palliative, reni, diabetici. Alcolisti e malati di fegato, cardiopatici. Alzheimer, ciechi, ipovedenti, invalidi, mutilati e chi ha patologie amianto correlate. O malattie rare con “Azzurra” che beneficia di oltre 33mila euro grazie alla scelta di un migliaio di contribuenti.
L’elenco prosegue con l’associazionismo a favore di chi è alle prese con ansia, panico e allergie. O volontari che spendono il loro tempo per i bambini ricoverati in ospedale; è il caso dell’Abio di Trieste che ha ricevuto poco più di 7mila euro per proseguire con la propria attivitài.
Così come “Il paese di Lilliput”, l’associazione che porta il proprio servizio all’ospedale Santa Maria della Misericordia di Udine. O l’Abc, un’analoga realtà che opera al Burlo in soccorso dei bimbi che devono subire interventi a causa di malformazioni o gravi patologie.
Moltissimi si danno da fare per le persone con handicap; qui si va dalle città capoluogo ai piccoli centri urbani. A Codroipo, ad esempio, possono contare sull’associazione “La pannocchia”, che dà supporto ai genitori con figli disabili. Ben 603 contribuenti hanno deciso di versare il 5 x mille a questa onlus per un totale di 14mila e 200 euro.
Numeroso anche il volontariato a tutela dei quattro zampe. Ecco “La Cuccia” di Monfalcone (50mila euro) o, nella stessa cittadina, ecco i “Gati” (2.600 euro) che seguono le colonie feline della zona, per proseguire con “Ricomincio da cane” (2.500 euro) che recupera le bestiole abbandonate.
È un mondo tutto da scoprire, a giudicare da un gruppo di Visco specializzato in “Addestramento di cani da catastrofe”, per citare l’associazione che figura al 647° posto della classifica stilata dall’Agenzia delle Entrate a cui andranno assegnati 622,43 euro.
Spulciando l’elenco si fa largo, qua e là, una sterminata varietà di associazioni sportive: calcio, pallacanestro, volley, pallamano, tennis, pattinaggio, rugby, vela, nautica e tiro al volo. Una torta di 458 mila euro che si spartiscono in 313. Anche la cultura è presente con una buona dose di poeti, musicisti, coristi e “amici dei musei”. Tutto qua? Certo che no.
Nel calderone finiscono scuole parrocchiali, confraternite, consultori di ispirazione cristiana, l’Arcidiocesi di Gorizia e la Caritas di Udine, centri culturali islamici e movimenti religiosi. E, ancora, scout, circoli, chi si batte per i diritti delle prostitute e Arcigay. E pure un’associazione “Vicini di casa”, che non si sa mai.
Spazio pure per i futuristi del “Mondo che verrà”, ma anche per i nostalgici di quello che era con la pletora di organizzazione per la terza età. Non mancano le onlus per mamme e papà separati o, perché no, “i Genitori scatenati”. Non è un club per scambisti, per carità, tanto meno una comunità di recupero per ultrà della famiglia, ma un gruppetto di allegroni di Pasian di Prato che si dà al teatro con seri progetti per giovani con disabilità.
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