Cisint: «Dov’erano Altran e i suoi alla chiusura di Ineos e Detroit?»

Dal pulpito della Galleria d’arte comunale, Anna Maria Cisint, ha passato ai raggi X la platea. Pensava di poter scorgere, sabato, «la signora Altran» – come la chiama – visto che qualche giorno...
Bonaventura Monfalcone-10.11.2018 Riunione per i due anni di mandato del sindaco Cisint-Galleria d'arte comunale-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-10.11.2018 Riunione per i due anni di mandato del sindaco Cisint-Galleria d'arte comunale-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura

Dal pulpito della Galleria d’arte comunale, Anna Maria Cisint, ha passato ai raggi X la platea. Pensava di poter scorgere, sabato, «la signora Altran» – come la chiama – visto che qualche giorno prima la democratica che siede tra i banchi dell’opposizione e fino al 2016 governava la città le ha rivolto pesanti interrogativi, bocciando la sua amministrazione, la prima sotto vessillo leghista. «L’ho cercata nel pubblico ma non l’ho trovata – esordisce – perché ho quattro concetti da dirle». Il primo: la città «non ha perso occasioni, ma ha rialzato la testa», perché «il rispetto non si regala e non si vende», «e ha ottenuto, grazie a me, soldi, mentre la sua amministrazione ha riempito le fabbriche di immigrati, lasciando a casa i monfalconesi». Sul lavoro «dov’erano lei e i suoi quando hanno chiuso Ineos e Detroit? ». «Io – spiega Cisint – sono costantemente al tavolo con la Regione per arginare le situazioni: si è ottenuta la riduzione dell’Irap per le aziende che assumono disoccupati per cessazioni o fallimenti di aziende».

Secondo concetto: «Relativamente al Consorzio, io lavoro per lo sviluppo e quindi ho scelto la strada della competenza, non della residenza». Terzo: «Sul porto si è assistito a tre lustri di chiacchiere, neppure il piano regolatore il centrosinistra è riuscito a varare, mentre l’ “escavo non fatto” è diventato maggiorenne, cioè sono 19 anni che lo attendiamo». Qui il sindaco rincara la dose: «Altran, Serracchiani e Delrio hanno svenduto la governance, io ho ottenuto di essere nel comitato di gestione del porto e con ministro e sottosegretario sto puntando al diritto di voto e credo che ce la faremo perché siamo tutti molto convinti, non come l’ex governatrice che non si è spesa come avrebbe dovuto».

Infine, ultimo punto, le Uti. «Con l’uscita ho risparmiato un milione in due anni», osserva. Si riferisce alle spese del personale, che avrebbe dovuto cedere per il lavoro comune, ma anche alla duplicazione degli atti. «Spese enormi: le Uti sono un fallimento e lo sanno tutti, a destra e a sinistra – conclude Cisint –, infatti a Staranzano, attuale capofila col sindaco Marchesan, è tutto fermo. Perfino la rotonda all’incrocio tra i tre comuni è al palo. Per contro Monfalcone continua a lavorare con gli altri enti che lo richiedono, vedi Duino Aurisina, Turriaco e San Pier d’Isonzo, stipulando accordi già previsti dalla legge». –

TI. CA.

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