Cisint chiude il caso Trieste: «Non mi candido»
La precisazione dell’europarlamentare dopo i rumors: «Non esistono ipotesi sui tavoli della politica, solo richieste da parte dei cittadini, che ringrazio per la loro stima»

Non c’è alcuna ipotesi in campo per una candidatura di Anna Cisint, europarlamentare della Lega ed ex prima cittadina di Monfalcone (e attualmente consigliera delegata in Giunta Fasan), a sindaco di Trieste. È la diretta interessata a spegnere gli scenari sottotraccia che si rincorrevano in queste ore.
«Grazie della stima e della fiducia, ma questo tema non è mai approdato sui tavoli della politica del centrodestra, soltanto sui social da parte di molti cittadini che lo chiedono». È stata infatti la stessa Cisint a spiegarlo «con chiarezza» in tv nella puntata di venerdì di “Sveglia Trieste” su TeleQuattro. «Anche se ho imparato dalla vita che non si può mai dire mai non è questo il percorso che il centrodestra ha avviato».
A Trieste la scadenza elettorale è fissata nel 2027, per ora il traguardo è ancora lontano, per i tempi della politica. L’europarlamentare insiste sul fatto che «come ho sempre detto nessuno ha mai avviato un ragionamento di coalizione di questo tipo» né «mi è stato proposto di avviare un percorso per una candidatura».
Tutto frutto dei social, insomma, e dunque una sorta di «richiesta dei cittadini che va in quel senso». Anche se, ancora Cisint, «io amo Trieste, ovviamente. Però, e lo dico perché ho fatto il sindaco per 10 anni a Monfalcone, mi sembra che non ci sia un’opportunità, non è un tema all’ordine del giorno. E lo dico amando Trieste, davvero, e sapendo che per governare una città è giusto che ci sia una persona che vive la città 24 ore al giorno». Cisint ricorda che comunque «un pezzo della famiglia» è a Trieste e fa impresa, che lei stessa passa per Trieste, dove ha frequentato l’Università, «quasi tutte le settimane».
Partecipa tra l’altro anche al Comitato portuale. Ma una sua candidatura, lo ridice, «non è all’ordine del giorno della politica». Solo voci e proposte che si rincorrono sui social, insomma, liquida così le suggestioni l’attuale eurodeputata della Lega: «Anche stamattina (venerdì, ndr) a TeleQuattro molti cittadini me l’hanno chiesto e li ringrazio per la grande stima».
«Aggiungo però che ora sto facendo seriamente l’europarlamentare, sono nella Commissione Trasporti, mi sto occupando di portualità, di Its, di pesca, ho ottenuto grandi risultati nel settore per gli operatori, mi sto occupando pure del Corridoio Imec, dei Global Gateway, e pure di tutta la partita della rotta balcanica in maniera seria con approfondite proposte. Questioni che contano tanto, qui i regolamenti sono immediatamente applicati. Nonostante questo non mi dimentico del mio territorio a cui sono dedicata».
Per Trieste, dunque, suggerisce lei, meglio puntare su candidati “giuliani”. E sul tappeto per Cisint, almeno per ora, nei piani non c’è nemmeno la Regione dove «l’unico presidente resta Massimiliano Fedriga». «Sono abbastanza convinta che il terzo mandato si farà – aveva osservato solo pochi giorni fa Cisint sulle pagine de Il Piccolo – perché altrimenti mi chiederei seriamente l’utilità della specialità della nostra Regione. Detto ciò per me il presidente ha senz’altro la levatura di un ministro e non solo del Lavoro perché è in grado di trattare qualsiasi tema». C’è comunque da guardare prima allo “spartiacque Veneto”, dove a breve si disputeranno le regionali post-Zaia.
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