Emergono delle mura: stop ai lavori a Muggia sul sagrato della chiesa

Sospeso il cantiere alla chiesa di San Francesco in attesa del sopralluogo della Soprintendenza: «Potrebbe trattarsi del chiostro dell’ex convento»

Luigi Putignano
Le tracce delle mura nel cortile della chiesa di San Francesco
Le tracce delle mura nel cortile della chiesa di San Francesco

Stop ai lavori per il rifacimento del sagrato antistante la chiesa di San Francesco nel centro storico di Muggia. Nel corso degli scavi per il rifacimento del cortile della chiesa, sono venute alla luce tracce di mura che il tecnico incaricato per la sorveglianza archeologica ha ritenuto di potenziale interesse.

«Il cantiere è al momento sospeso in attesa del sopralluogo della Soprintendenza – spiega l’assessore alla Cultura, Nicola Delconte, che valuterà i reperti e stabilirà come procedere».

Il parroco don Andrea Destradi conferma che lo stop si è reso necessario per effettuare un sopralluogo al fine di verificare l’origine di quelle mura.

Sull’origine della struttura emersa, il parroco ipotizza che l’edificio fosse certamente di pertinenza del convento dei francescani, stabilitisi a Muggia tra il XIV e il XV secolo. Secondo don Destradi potrebbe trattarsi addirittura del chiostro del convento, che, come di consueto, era situato nella parte anteriore del fabbricato religioso.

Una considerazione, la sua, anche per la vicinanza alla facciata della chiesa. «Nonostante lo stop ai lavori – sottolinea don Destradi – si tratta di una scoperta che invita a renderci conto della storia. E non mi meraviglia che sia accaduto, tenuto conto del sito. Inoltre, sarei contento se, nel caso la Soprintendenza ritenesse la traccia muraria meritevole di considerazione, si riuscisse, come già successo in altri casi, come ad esempio a San Giusto a Trieste e nel nostro Duomo, a conservare la traccia del ritrovamento».

Ricordiamo che, fino alla venuta napoleonica, esisteva a Muggia un convento, sui cui resti è stata, poi, edificata la nuova casa parrocchiale inaugurata nel 1965. Adesso i lavori di riqualificazione del sagrato prevedono uno scavo profondo 30 centimetri, sufficienti a far riemergere i resti murari, la demolizione della vecchia rete di drenaggio e la posa di un nuovo sistema di raccolta delle acque piovane, oltre alla fornitura del sottofondo per la nuova pavimentazione.

Il lastricato sarà realizzato in pietra arenaria locale, in continuità estetica con quello di calle Verdi, per garantire uniformità e valorizzare il contesto storico del borgo. Ma adesso bisognerà aspettare. 

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