La Lega ricorda la marcia degli 8 mila a Monfalcone: «Qui niente moschee»
Cisint: «Siamo contro l’ideologia woke che vuol cancellare il nostro Natale». E da remoto interviene pure Salvini

Sabato mattina come 2 anni fa, in Piazza della Repubblica. La Lega ha schierato i massimi esponenti, nazionali e territoriali, per “ricordare” la manifestazione, che il 23 dicembre 2023 era sfilata in un unico serpentone di 8 mila partecipanti. In contemporanea il centro rimandava i suoi echi all’insegna della legalità e del rispetto delle normative, dopo la chiusura del Centri di preghiera islamici. Lo stesso richiamo al quale sabato ha risposto un’aggregazione di circa 200 presenze.
Il ministro Matteo Salvini, da Roma alle prese con la Finanziaria e dando conto che «l’ètà pensionabile non si tocca», si è videotrasportato in città, augurando «Buon Santo Natale a tutta la splendida famiglia di Monfalcone». Riuniti l’eurodeputata Anna Maria Cisint e il sindaco Luca Fasan, la viceministro Vannia Gava, il senatore Graziano Pizzimenti (vice segretario regionale della Lega), il consigliere regionale e segretario della Lega Monfalcone Antonio Calligaris.

Davanti al presepe e con le Natività in mostra nell’atrio del Municipio. Cisint l’ha scandito: «La marcia degli 8 mila islamici che in quell’occasione avevano fatto uscire di casa le loro donne, aveva determinato la consapevolezza dell’arroganza di chi oltre a violare le leggi, aveva deciso di pretendere con la forza l’applicazione della propria ideologia alle istituzioni e alla città». La “battaglia” si stava consumando a colpi di giustizia amministrativa per la chiusura dei Centri di preghiera.
«Il Consiglio di Stato aveva deciso: avevo ragione – ha detto Cisint –. Ma intanto a ridosso di Natale era stata occupata la città in modalità arrogante. Finché l’Islam non accetterà il rispetto totale della legge italiana anche quando questa è in contrasto con il Corano, non ci sarà spazio per alcuna moschea. Questi auguri rappresentano una sottolineatura per dire: italiani fate come noi, contro quell’ideologia woke che vuole cancellare il nostro Natale».
Ancora: «La nostra città, che per la prima volta in Italia ha visto la lista islamica candidata alle amministrative, è diventata un simbolo e un esempio da seguire. Siamo qui nella consapevolezza di cosa aveva significato quel dicembre 2023. Il diritto di culto non c’entra. Che si firmi un accordo per accettare la legge del nostro Paese».
Applausi, incoraggiamenti. Calligaris ha ricordato gli emendamenti presentati come i ricongiungimenti familiari “blindati”, «partiti da Monfalcone. Due anni fa eravamo qui. Ci dicevano che facevamo cose divisive, davanti a un presepe divisivo. Il segretario del Pd diceva che la Lega faceva manovre pericolose».
E poi «altro che Patto per l’Autonomia, in Consiglio regionale Bullian propone asili nido gratis ai bangla e contributi per i loro negozi. Questo è il Patto per il Bangladesh... Oggi diciamo ancora no: non è incendiario, né provocatorio chiedere il rispetto delle regole e del nostro modo di vivere». Il senatore Pizzimenti ad affermare: «Sono a Roma non solo come “sentinella”, ma anche per portare avanti le iniziative e gli emendamenti che solo la Lega propone. Siamo qui per dire che la Lega c’è, davanti al presepe perché i valori vanno al di là del tempo e li continuiamo a difendere. È una battaglia di principio e di prospettiva per il nostro territorio».
Fasan lo ha ribadito: «Come due anni fa la Natività è in piazza e i presepi in municipio sono diventati 40. Significa credere in questi valori, assieme al profondo significato del rispetto delle regole e della tutela delle nostre tradizioni, in continuità con Cisint e assieme alla mia squadra».
Ma «cosa ci può essere di tanto divisivo trovarsi in piazza e farsi gli auguri? – ha osservato la viceministro Gava – Questa è condivisione, un abbraccio inclusivo. Quanto Anna ha fatto per questo territorio molto complesso è importantissimo, passando poi il testimone al grande sindaco Fasan. La Lega è una famiglia, nessuno vieta di venire qui ma sempre rispettando le nostre regole, cultura e tradizione. I monfalconesi non devono subire e noi siamo in ascolto dei territori. È compresa la tutela della nostra economia, delle imprese per le quali va strutturato uno sviluppo sostenibile».
Il ministro Salvini è apparso in video: «Vi invidio, Anna, invidio l’amministrazione comunale che non ha paura di difendere i diritti, anche rispetto a Ficantieri. Le aziende devono ascoltare i territori e le esigenze dei cittadini. Siamo in Italia, regole e tradizioni non possono essere messe in discussione».
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