Città del Vino premia anche Bertossi e Fabbro

CORMONS. Ci sono anche il cormonese Piero Bertossi e un grande conoscitore del Collio come il giornalista e agronomo Claudio Fabbro tra i premiati in Campidoglio a Roma per il 30.mo anniversario dell'Associazione nazionale città del vino. Alla cerimonia hanno presenziato diverse istituzioni del territorio, a partire dalla presidente della Regione, Debora Serracchiani. Hanno salutato i premiati tra gli altri anche il sindaco di Capriva, Daniele Sergon, e il consigliere delegato del Comune di Cormons Giorgio Cattarin. Grande emozione ovviamente per Bertossi e Fabbro, nella lista dei premiati del Fvg assieme alla Fondazione Villa Russiz. Queste le motivazioni per tutti e tre i riconoscimenti: «All'architetto cormonese Piero Bertossi che nel 1987 fu il primo ambasciatore dell' Associazione di cui tuttora è collaboratore attivo; all'agronomo, enologo e giornalista goriziano Claudio Fabbro, tecnico e divulgatore tuttora impegnato nel settore, che nel 1988 ha scritto per l'associazione il libro "Alle radici del vigneto Friuli", alla Fondazione Villa Russiz di Capriva del Friuli, rappresentata dal Commissario Marco Craighero, per l'immagine altamente qualificante del proprio territorio e la disponibilità sempre data dal 1987 a oggi in tutte le iniziative eventi e manifestazioni che hanno portato lustro al mondo della vite e del vino del Friuli Venezia Giulia».
Grandissima soddisfazione da parte dei premiati: il Premio Città del Vino è stato conferito d'altronde a ex presidenti dell'Associazione, giornalisti, ricercatori, amministratori e a 17 famiglie di produttori di altrettante regioni. Interessanti i dati snocciolati nel corso della cerimonia: nelle Città del Vino ci sono più laureati e diplomati rispetto alla media nazionale: 17,7% i laureati e 32,4% i diplomati contro rispettivamente il 10,6% e il 28,5%. Nei borghi del vino c'è anche meno disoccupazione: circa il 9% contro la media nazionale dell'11,4%. Nelle piccole Città del Vino cresce inoltre la quota di popolazione che può contare su un reddito da lavoro o da capitale: 25-26% contro il 21,3% del dato italiano. Nelle Città del Vino si costruisce infine un po' di meno e si pensa sempre più alle possibilità concrete offerte dall'enoturismo: tra il 2007 e il 2015 i servizi ricettivi sono cresciuti del 99%. La media italiana è di appena il 28%. (m.f.)
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