«Città gioiello dalle grandi potenzialità»

«I triestini spesso non si rendono conto del gioiello che hanno tra le mani. Trieste ha potenzialità incredibili: per questo ho deciso di investire in questa città». L’architetto pordenonese Marco...

«I triestini spesso non si rendono conto del gioiello che hanno tra le mani. Trieste ha potenzialità incredibili: per questo ho deciso di investire in questa città». L’architetto pordenonese Marco Fabbro è l’amministratore della società che ha acquistato all’asta dal Comitato regionale della Croce Rossa l’immobile di via San Francesco 3. Quell’imponente palazzo progettato dall’architetto Enrico Nordio e sede nell’Ottocento della Poliambulanza e della prima Guardia Medica, era da anni ridotto a rifugio per colombi, in totale stato di abbandono. Ora è stato trasformato in 15 appartamenti, alcuni uffici e tre posti macchina cambiando il volto di quel tratto della via. Rifiniture curate, materiali di pregio e un progetto che ha dovuto sottostare a tutti vincoli imposti dal ministero per i Beni culturali. Nello specifico, risultano vincolati dalla Soprintendenza la facciata principale, la volumetria, la forometria, l’atrio principale e il vano scale. «Vincoli che possono scoraggiare gli investitori», valuta Fabbro. L’asta era infatti andata deserta parecchie volte. «Io sono innamorato di Trieste - ammette l’imprenditore - è una città che si sta ingentilendo, gode di un discreto recupero urbano e di un miglioramento dei servizi. Resta nel cuore di chi la visita. Non ci sono situazioni simili in regione - valuta - con tante prospettive e capaci di intercettare tanto interesse». (l.t.)

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