Commercianti isontini contro l'Ikea. «Con Tiare shopping i piccoli negozi finiranno “sot tiare”»

L’Ascom-Confcommercio di Gorizia polemica per la prossima apertura del parco commerciale Ikea a Villesse. Dieci ironici ringraziamenti al presidente della Provincia Gherghetta e al sindaco di Villesse

VILLESSE. «Grazie a “Tiare shopping” finiremo tutti “sot tiare”».

È un’ironia tagliente ma amara quella dell’Ascom-Confcommercio di Gorizia che si accinge a vivere ma soprattutto a subire l’apertura del nuovo parco commerciale di Villesse. Il pensiero dell’associazione dei commercianti di Gorizia in merito alla megastruttura è arcinoto: la contrarietà è piena. Si teme fortemente che “Tiare shopping” possa essere il «colpo finale» per tanti piccoli negozi che già oggi sopravvivono a causa della crisi e di una pressione fiscale pesantissima. Per questo, Confcommercio ha elaborato anche un elenco di dieci “ringraziamenti” che proponiamo nel grafico a fianco e che l’associazione invita a esporre in tutti i negozi della città e della provincia.

«Apprendiamo dal Sole 24 ore che tra capannoni, imprese e negozi arriva il 41% del gettito Imu nazionale. Sono soldi che entrano nelle casse dello Stato e dei Comuni per pagare servizi: ospedali, scuole, asili e via dicendo, probabilmente stipendi generosi dei politici. Poi, sulla stampa locale, con nella testa una sorta di autolesionistica soddisfazione per essere noi imprenditori il più importante motore dello Stato, leggiamo sbigottiti le parole spese dai nostri rappresentati politici sul nome del centro commerciale di Villesse: “Tiare” - attacca Gianluca Madriz, presidente di Ascom-Confcommercio -. Eppure, solo una settimana fa, era proprio il presidente della Provincia a dichiarare, durante la nostra assemblea provinciale, l’importanza di ragionare in termini di micro territori, e quindi esigenze specifiche, a discapito di territori più ampi, come le Regioni e, tra le righe, il concetto stesso di Stato».

Continua Madriz: «Oggi, però, Gherghetta inverte la rotta, regalando l’ennesimo spottone all’esaltazione della conformità, della perdita di identità, del depauperamento dei centri urbani, della globalizzazione. Ci domandiamo se non si tratti di qualche caso di omonimia. E che dire di un sindaco che gioisce per lo stesso motivo, gioirà anche per la moria di concittadini villessini che chiuderanno le proprie attività?»

La Confcommercio è un fiume in piena. Del resto, in tempi non sospetti (quando il parco commerciale era soltanto un suggestivo rendering o un plastico), aveva espresso contrarietà piena alla diffusione della grande distribuzione nella nostra provincia. «Permettetemi, da cittadino del grande Friuli, di condividere anch’io con tutti voi l’argomento principe dell’agenda politica provinciale: il nome della nostra amata terra. Ma consiglio, ai nostri amministratori, oltre alla “marketing oriented idea” del presidente Gherghetta, che spero abbia solo dimenticato il bacino austriaco e poi l’inglese per ovvia internazionalizzazione, di aggiungerci magari anche “restâ par tiare” (restare a terra) o meglio “sot tiare” (sotto terra). Sì, perché finiranno sotto terra le attività del territorio, non solo appartenenti alla provincia del presidente Gherghetta, ma... dell’intero Friuli Venezia Giulia», conclude Gianluca Madriz.

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