Comprano auto di lusso in Ucraina per evitare di pagare dogana e bollo

La Guardia di Finanza di Gorizia ha sequestrato tredici veicoli, per un valore di 200mila euro, che venivano immatricolati nei Paesi dell’Est. Un traffico esteso a gran parte dell’Italia
Di Francesco Fain
Bumbaca Gorizia 26.09.2015 Anfi, premiazioni vecchi finanzieri Fotografia di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 26.09.2015 Anfi, premiazioni vecchi finanzieri Fotografia di Pierluigi Bumbaca

La potente Audi A8. Prestigiose Mercedes. Sportivissime Bmw. Tredici auto di contrabbando, non più di primissimo pelo, per un valore complessivo di circa 200.000 euro, sono state scoperte e sequestrate negli ultimi mesi dalla Guardia di finanza in provincia di Gorizia. I proprietari avevano evaso dazi doganali per circa 20mila euro (senza contare il mancato pagamento del bollo auto e altri “vantaggi” illegittimi) grazie a un meccanismo che non è sfuggito all’occhio attento degli uomini della Gdf.

Stranieri

residenti in Italia

I fatti. Gli evasori erano residenti nel territorio nazionale ormai da parecchi anni. Avevano ottenuto il rilascio delle carte d’identità, delle patenti di guida e dei permessi di soggiorno e lavoravano stabilmente in Italia come liberi professionisti o dipendenti. In alcuni casi, era stata loro riconosciuta la cittadinanza italiana: tuttavia sono risultati essere proprietari o “utilizzatori” di autovetture, anche di lusso e di grossa cilindrata, immatricolate in Paesi extra Unione europea, senza aver richiesto la prescritta autorizzazione alla temporanea importazione dei veicoli per uso privato come prevede specificatamente l’articolo 216 del D.P.R. 43/1973 (Testo unico leggi doganali).

La norma, infatti, richiamando i principi della “Convenzione doganale concernente l’importazione temporanea dei veicoli stradali privati” stipulata a New York il 4 giugno 1954, prevede che i cittadini extracomunitari residenti in Paesi dell’Unione europea e proprietari di veicoli immatricolati in Paesi non comunitari, devono «obbligatoriamente» richiedere l’autorizzazione all’utilizzo del veicolo prima di farne uso per fini privati nel territorio dell’Unione Europea.

Dazi doganali

aggirati

«In questo modo, cittadini stranieri residenti in Italia (anche a Gorizia) erano riusciti ad evadere dazi doganali per circa 20.000 euro. Non solo. Erano riusciti anche ad evitare il pagamento del bollo auto (in alcuni casi molto salato visto che su vetture potenti c’è anche il superbollo), a beneficiare di importi molto vantaggiosi per le coperture assicurative e a rendersi “irreperibili” in caso di violazioni al codice della strada non contestate immediatamente», spiega il comandante provinciale della Gdf isontina, il colonnello Giuseppe Antonio D’Angelo.

Ma queste “dimenticanze” sono state, però, scoperte dalla compagnia della Guardia di Finanza di Gorizia. Negli ultimi mesi, infatti, ha eseguito il sequestro amministrativo, ai sensi dell’articolo 13 della legge 689 del 1981, di ben tredici autovetture, del valore complessivo di circa 200.000 euro, immatricolate in Paesi non comunitari quali l’Ucraina, la Bosnia Erzegovina, la Serbia, la Moldavia ma di proprietà o utilizzate da cittadini extracomunitari residenti in Italia, in particolare nelle province di Gorizia, Udine, Bergamo, Brescia, Reggio Emilia, Padova, Belluno, Ascoli Piceno e Roma. Una pratica, quindi, ben diffusa e “ramificata” in varie città d’Italia con Gorizia porta d’ingresso dei Paesi dell’Est europeo.

Accusa

di contrabbando

Ai trasgressori è stato contestato, di conseguenza, «il contrabbando nell’importazione temporanea dei veicoli, così come previsto dagli articoli 282, 292 e 301 del Tuld (Testo unico delle leggi doganali) che puniscono con sanzioni amministrative da due a dieci volte i diritti di confine evasi coloro che sottraggono i veicoli extra Unione europea al pagamento dei dazi doganali, prevedendo inoltre la confisca delle autovetture importate illegalmente», spiega ancora il colonnello Giuseppe Antonio D’Angelo.

L’attività di servizio, coordinata dal comando provinciale di Gorizia delle Fiamme gialle, è stata finalizzata a tutelare gli interessi erariali ed anche i cittadini extracomunitari i quali, una volta trasferitisi nel territorio italiano, hanno regolarmente chiesto l’autorizzazione all’importazione temporanea dei veicoli immatricolati nei Paesi extra Unione europea.

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