Riapre il museo della Grande guerra a Gorizia con l’allestimento hi-tech
Il percorso articolato in dieci sale che ospitano uniformi, armi e documenti. Anzil: «Un altro tassello fondamentale nel programma di Go!2025»

Gorizia si riappropria del Museo della Grande guerra. Era chiuso dal febbraio 2024. Giovedì l’inaugurazione. Attesa, attesissima. Perché davvero, nell’anno della Capitale europea della Cultura, Gorizia non poteva essere priva di una delle sue realtà più visitate e apprezzate, concepita come un Museo per l’Europa. A curare il nuovo allestimento ci hanno pensato Alessandra Martina e Lucio Fabi.
Non si tratta infatti di un semplice taglio del nastro, ma di un percorso differente, al di là dei lavori strutturali all’immobile. Che, nell’insieme, sono stati definiti “importanti, complessi, impegnativi e soprattutto necessari”. Inoltre, nel corso degli scavi per la collocazione di un ascensore esterno e di una rampa sono anche stati ritrovati reperti archeologici ora in fase di studio da parte della Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio del Friuli Venezia Giulia al fine di ricostruire una nuova pagina della storia degli antichi insediamenti nel Borgo.

Gli interventi, voluti soprattutto per rendere gli ambienti maggiormente accessibili e inclusivi eliminando il più possibile le barriere architettoniche, hanno coinvolto il Museo della Grande guerra ma anche il Museo della Moda e delle Arti applicate nonché Casa Morassi, spazi gestiti dall’Erpac dal 2016. A fronte di un quadro economico totale di 4.862.666,67 euro, per questa tranche la spesa è stata di poco superiore ai 2.500.000 euro. Per la riapertura del Museo della moda occorre comunque attendere ancora e lo stesso vale per Casa Morassi.
A formare questo quadro economico, allo stanziamento di bilancio dell’Ente Regionale per il Patrimonio Culturale del Friuli Venezia Giulia si sono aggiunti 2.262.666,67 euro ottenuti a seguito della candidatura del progetto “Mille anni di storia al centro dell’Europa: Borgo Castello crocevia di popoli e di culture”, investimento Pnrr Borghi, per il quale l’Erpac è risultato destinatario di una quota del finanziamento.
Più nel dettaglio, nel Museo della Grande guerra si è provveduto all’inserimento di pedane e rampe, ascensori, piattaforme e servoscala, senza trascurare le dotazioni impiantistiche. Sono quindi stati ideati e realizzati nuovi accessi e percorsi interni.

Mantenendo saldo lo spirito alla base del Museo inaugurato nel 1990, la visita comprende ora dieci sale: ognuna ha un tema specifico a illustrare uniformi ed equipaggiamenti, armi, munizioni, documenti e foto per accompagnare il pubblico con rafforzati strumenti multimediali di ultima generazione (significativo l’apporto della Ikon) e apparati descrittivi in tre lingue (italiano, sloveno, inglese).
La guerra vissuta dai civili e dai soldati italiani e austroungarici sul fronte viene così ripercorsa nella sua quotidianità. E l’ultima sala prevede una nuova sezione incentrata sul tema della memoria del primo conflitto mondiale, con un focus sui monumenti e i sacrari eretti durante gli anni successivi alla conclusione della tragedia.
«Il Museo, pronto a raccontare il passato con una rinnovata e contemporanea veste, rappresenta un tassello fondamentale nel programma di questo 2025 in cui Gorizia e Nova Gorica sono insieme Capitale europea della cultura e ricorda il significato della parola confine che, pur essendo spesso associata alla guerra, oggi vuole essere anzitutto sinonimo di scambio, incontro e sovrapposizione di matrici culturali diverse. Questo è lo spirito della cultura di frontiera che noi, appartenenti da sempre a una terra di confine, promuoviamo e sosteniamo», ha affermato all’inaugurazione il vicepresidente della Regione, Mario Anzil.
Tra gli altri, sono intervenuti il sindaco Rodolfo Ziberna (che ha parlato di una riqualificazione fortemente attesa dai goriziani e dai turisti), il direttore generale di Erpac Lydia Alessio-Vernì, il vicesindaco di Nova Gorica Tomaž Horvat, Alessandra Martina e Federica Rovello, titolare di posizione organizzativa Erpac Gestione e coordinamento degli interventi sul patrimonio immobiliare. Tra i presenti, anche Gianni Torrenti, già assessore regionale alla Cultura. Ora, il Museo sarà aperto dai martedì alle domeniche dalle 9 alle 19. E da oggi a venerdì 25 luglio l’ingresso sarà gratuito.
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