Con la kermesse Iorispetto Gradisca vuole onorare il ricordo di Migena Kellezi



Un fitto programma di appuntamenti a 360 gradi, per educare al rispetto. Quello di genere, certo, ma più in generale – in una società così improntata all’individualismo e all’intolleranza – verso chiunque. Perché il rispetto, in quanto tale, si dà e si vive senza distinzioni. Sarà dedicato anche quest’anno a Migena Kellezi, la 30enne albanese assassinata proprio a Gradisca d’Isonzo dal marito, “Iorispetto”, corposo contenitore di eventi culturali e momenti di riflessione tradizionalmente organizzato in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.

Una realtà che la Fortezza, come detto, ha conosciuto sin troppo bene, risultandone ancora ferita per la tragica fine di Migena. Ma la violenza attecchisce pericolosamente un po’ ovunque, in quest’epoca: ecco perché uno dei temi trattati sarà anche l’educazione contro l’hate speech, i discorsi d’odio che troppo spesso si leggono sul web e vedono le giovani generazioni esposte e vulnerabili senza adeguati anticorpi.

L’edizione 2019 di “Iorispetto”, la sesta, è stata presentata a palazzo Torriani dal sindaco Linda Tomasinsig e dagli assessori alle politiche sociali dei comuni di Gradisca e Romans, Francesca Colombi – storico motore dell’iniziativa – e Raffaella Scarazzolo. La municipalità di Romans da quest’anno è partner dell’evento, cosi come moltissime associazioni. Fra queste, impossibile non mezionare Udi – Unione Donne Italiane ed Sos Rosa. E proprio i dati da brividi forniti da quest’ultima associazione fanno capire quanto sia urgente intervenire. Sos Rosa ha trattato 147 casi di donne vittime di abusi (sei solamente nelle ultime due settimane), di cui 78 prese in carico per la prima volta; 108 le donne italiane e 33 le straniere. L’età media è di 44 anni. Le forme di violenza denunciate dalle donne che hanno avuto accesso al centro sono: psicologica (141 casi), fisica (81 casi), sessuale o revenge porn (9 casi), economica (30 casi) stalking o webstalking (18 casi). Sessantuno le donne vittime con figli minori a carico. «Cifre che ci impongono di impegnarci costantemente nell’educazione al rispetto di genere, a partire dai ragazzi e dal coinvolgimento delle scuole. Attraverso la cultura e l’educazione si può combattere l’odio, la disinformazione e l’indifferenza», spiega Francesca Colombi.

Gli studenti isontini verranno accompagnati nel mettere in atto i loro talenti e le loro capacità, creando un prodotto di comunicazione positivo sul rispetto. Il percorso mira a promuovere la cultura del “no hate speech” condannando fermamente ogni forma di comunicazione aggressiva e volgare. Le diverse iniziative sono in programma sino al 30 novembre. Ci saranno conferenze, flashmob, mostre fotografiche, laboratori e conversazioni con il mondo della scuola. Il programma completo degli eventi di Gradisca e Romans è consultabile sul sito web www.comune.gradisca.go.it e sui canali social dedicati. –



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