Elio e Biancamaria ostaggi dei lavori in strada: «La nostra casa è irraggiungibile da un anno»

I due coniugi 84enni vivono in via del Poligono a Gorizia, chiusa alle auto per il rifacimento di via della Cappella

Marco Bisiach
I coniugi goriziani Biancamaria Delneri ed Elio de Marco
I coniugi goriziani Biancamaria Delneri ed Elio de Marco

Quasi ostaggi nella loro stessa casa e, in qualche modo, dimenticati. Così si sentono Biancamaria Delneri ed Elio de Marco, coniugi 84enni che vivono in una bella abitazione al civico 11 di via del Poligono, nella zona nord di Gorizia ai piedi del colle della Castagnevizza.

Luogo tranquillo e bucolico se ce n’è uno, ma in questo momento con un problema non da poco: il civico si trova esattamente a ridosso del confine con Nova Gorica, sul fondo cieco di via del Poligono in un punto al quale si accede dal tratto terminale di via della Cappella.

È quello che sale ripido e affascinante verso il monastero, in territorio sloveno, ed è anche quello interessato dall’inizio del luglio 2024 da lavori radicali: sui sottoservizi, in primis, e poi sul selciato, riportato all’antico splendore utilizzando i ciottoli di una volta.

Solo che i lavori hanno precluso l’accesso in automobile alle abitazioni, e chi vive qui è costretto a fare salita (soprattutto) e discesa a piedi. Non un disagio da poco, per chi ha qualche primavera in più alle spalle o difficoltà di movimento.

Biancamaria ed Elio portano la loro età con il piglio e lo spirito dei ragazzini, ma, raccontano loro stessi, «abbiamo entrambi patologie, certificate, che ci impedirebbero qualsiasi affaticamento, come ad esempio portare dei pesi».

E invece, anche solo per raggiungere la loro automobile che a questo punto è parcheggiata nella sottostante via San Gabriele, devono percorrere il piccolo sentiero (all’andata in discesa, al ritorno in ripida salita) ricavato nel grande giardino di casa.

«Si tratta di un percorso erboso, ripido, scivoloso, che magari in piena estate o in primavera può non essere così complicato affrontare, ma in autunno o in inverno, o semplicemente in caso di pioggia, diventa un’insidia – spiegano ancora i due goriziani –. Riempiamo gli zaini con la spesa e ci arrangiamo come possiamo, ma ad esempio portare qualcosa di più pesante come le casse dell’acqua minerale è praticamente impossibile. Insomma, ci siamo sentiti abbandonati, ignorati: nella zona ci sono anche altre persone anziane, e crediamo che il Comune avrebbe dovuto verificare le condizioni di chi vive qui per attivare eventuali servizi o agevolazioni». Tra queste, suggeriscono i coniugi, anche quella relativa alla raccolta differenziata, considerando che dal civico 11 loro sono costretti a portare i sacchi fin all’inizio della salita, in via Cappella.

«I lavori sono iniziati all’inizio di luglio di un anno fa, e al momento non abbiamo ancora notizie sulla loro conclusione – concludono Biancamaria ed Elio –. La strada è pronta, ultimata, ma ci è stato detto che il fondo deve consolidarsi prima di poterla riaprire al traffico. Solo che, ulteriore beffa, mentre noi rispettiamo i divieti, sentiamo la sera altre persone che passano ugualmente con furgoni, automobili o con altri mezzi, magari per portare a casa qualcosa».

Il Comune fa sapere di essere a conoscenza della situazione, e, attraverso l’assessore ai Lavori pubblici Sarah Filisetti, di aver preso contatto con i due goriziani di via del Poligono. «Ci rendiamo conto del disagio, ma l’intervento in via Cappella è di quelli per nulla banali, considerando che dopo i lavori ai sottoservizi è stato ripristinato il fondo storico che richiede dei tempi lunghi per assestarsi – dice Filisetti –. Se ci sono problematiche ed esigenze specifiche e urgenti, siamo ovviamente qui per ascoltare e fare il possibile, ma ai residenti dobbiamo chiedere ancora un po’ di pazienza». Quanta? Il Comune non si sbilancia, anche se è ipotizzabile – visto che la strada è di fatto pronta – che nel giro di alcune settimane in caso di bel tempo il transito possa essere nuovamente consentito. —

 

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