Consegna in taxi le dosi di droga ai clienti

Gianni Cucumazzo, 36 anni, arrestato a bordo del mezzo pubblico. Aveva 30 grammi di eroina in tasca
Lasorte Trieste 29/10/15 - Piazza Hortis, Istituto Tecnico Nautico, Vecchia Scritta Istituto Nautico
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Aveva preso un taxi per consegnare alcune dosi di droga ai suoi clienti. Ma è stato beccato ed è finito in arresto.

Il protagonista della vicenda è il trentaseienne Gianni Cucumazzo. A stringergli le manette ai polsi sono stati gli agenti della squadra di polizia giudiziaria della Polizia locale al termine di un’indagine coordinata dal pm Maddalena Chergia. Cucumazzo, difeso dall’avvocato Sergio Mameli, sarà interrogato oggi dal gip Giorgio Nicoli.

L’arresto è stato messo a segno sabato mattina ma molti particolari non sono ancora stati resi noti. Gli agenti, da quanto si è appreso, stavano tenendo d’occhio da tempo il trentaseienne. Sapevano che nei giorni precedenti aveva comprato droga da un pusher fuori città. E così, quando era rientrato a Trieste, gli stessi agenti avevano discretamente seguito Cucumazzo fino a quando non era salito su un taxi con alcune dosi di droga per farsi accompagnare, a quanto pare, a casa degli acquirenti.

A quel punto gli uomini della polizia locale erano intervenuti e lo avevano bloccato trovandogli in tasca all’incirca trenta grammi di eroina. Inevitabile l’arresto.

Ora le indagini, sulle quali viene mantenuto il più stretto riserbo, puntano ai fornitori di Cucumazzo. Una vecchia conoscenza delle forze dell’ordine triestine.

Due anni fa, infatti, il trentaseienne era stato condannato a quattro anni e otto mesi per traffico di droga: nel 2010, infatti, era stato arrestato assieme a due complici alla stazione di Prosecco. Nello zaino aveva oltre tre chili e mezzo di hashish. Il blitz era scattato quando gli investigatori, che seguivano da tempo i tre pusher, avevano saputo che Cucumazzo e un socio erano andati a Torino per acquistare un rilevante quantitativo di hashish da un grossista marocchino. L’hashish era destinato, secondo le indagini, non solo a Trieste, e in particolare agli ambienti universitari, ma anche a Monfalcone. Così, fin dal capoluogo piemontese gli investigatori della polizia e dei vigili triestini avevano tenuto sotto controllo i due uomini.

L’allarme era scattato quando il treno si era fermato alla stazione di Monfalcone. I sospettati, all’improvviso, si erano alzati dai propri posti ed erano andati fino alla porta della vettura, come se volessero prepararsi a scendere. Invece erano rimasti a bordo.

Ma a quel punto i poliziotti e gli agenti che li stavano seguendo avevano deciso di intervenire. E quando il treno era giunto all’altezza di Prosecco erano intervenuti. La droga, del valore di oltre 18mila euro al dettaglio, era stata nascosta in uno zainetto che era appoggiato sulla cappelliera. I due avevano cercato di giustificarsi dicendo che di quella roba non ne sapevano proprio nulla. Giustificazione risultata inutile. (c.b.)

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