Consigliere di FdI picchiato nel bar a Trieste, cosa sappiamo dei quattro aggressori

Si tratta di operai edili di origine kosovara: tre vivono a Capodistria ma vengono a lavorare a Trieste. Devono rispondere di lesioni personali aggravate dalla premeditazione. Il movente è ancora ignoto

Laura Tonero
Il bar di via Giulia dove era avvenuta l’aggressione foto Massimo Silvano
Il bar di via Giulia dove era avvenuta l’aggressione foto Massimo Silvano

Avevano accerchiato e picchiato il consigliere circoscrizionale di Fratelli d’Italia Francesco Metz, con calci e bottigliate. Ora la Digos li ha identificati e denunciati per lesioni personali aggravate dalla premeditazione e dall’uso di strumenti atti ad offendere.

Si tratta di quattro operai edili di origine kosovara, di età compresa fra i 31 e i 38 anni, tutti in regola con il permesso di soggiorno: tre sono lavoratori transfrontalieri, residenti a Capodistria, il quarto invece è residente a Trieste.

Il fatto

Il fatto risale allo scorso 18 ottobre. Teatro del pestaggio era stato il bar Sara di via Giulia 76/B a Trieste. Un locale tranquillo, frequentato da residenti della zona e famiglie, scelto dai quattro kosovari come campo d’azione dopo che Metz, 43 anni, consigliere della Sesta circoscrizione, quel pomeriggio ci era entrato con la compagna e i figli. A settimane dall’accaduto, Metz, che inizialmente aveva parlato di un «possibile scambio di persona», è certo invece che quei quattro volessero colpire proprio lui. «Mi hanno atteso all’esterno – riferisce – ed evidentemente colpendo me che sono esposto, conosciuto nel rione, che non ho mai nascosto la mia opinione sul fatto che vadano rispettate le leggi, hanno voluto dare un chiaro segnale».

Metz: «Un’azione punitiva»

Il reale movente non è ad ogni modo ancora stato chiarito dalle indagini.

L’ipotesi che gli aggressori fossero persone di origine kosovara era emersa fin da subito. Metz stesso e anche il barista li avevano sentiti inneggiare al Kosovo durante l’aggressione. «È stata un’azione punitiva – così Metz, difeso dall’avvocato Claudio Giacomelli – quel giorno sono venuti direttamente da me e poi è successo quello che è successo. Un plauso alla Polizia: mi auguro che la rapida identificazione e la denuncia serva da monito, da deterrente per gli altri».

Quella sera il consigliere circoscrizionale di Fratelli di Italia era entrato nel bar con la famiglia. La compagna, appena aveva visto il fare minaccioso di quegli uomini, aveva portato all’esterno i bambini, li aveva protetti, «e infatti fortunatamente non hanno assistito al pestaggio», sottolinea Metz.

Il consigliere si era appena fatto servire una birra, quando i quattro sono entrati nel locale, e andando decisi verso di lui hanno iniziato a spintonarlo. Dal racconto della vittima e del barista, il gruppo lo avrebbe poi colpito più volte con pugni, calci, bottigliate, anche quando era già a terra, procurandogli vari traumi.

«Non ho mai fatto discorsi contro i kosovari o i serbi – rimarca Metz – e non possono avermi picchiato per qualcosa che ho detto conto di loro». Metz, però, non può non riscontrare come «nel quartiere, soprattutto dopo l’avvio dei cantieri del Superbonus, ci sia stato un aumento importante della presenza di persone di origine kosovara. Si sono aperti anche un bar, sintomo che la loro comunità in zona sia presente e numerosa. Non vorrei – conclude – che con l’aggressione puntassero a voler far capire che ora qui comandano loro». —

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