Cormons, la Pro Loco riparte dalla Festa folk

CORMONS. «Proseguiamo nel ricordo di Patrizia. Non vogliamo disperdere il lavoro che ha fatto in tutti questi anni».
Steno Ferluga, marito di Patrizia Caneparo prematuramente scomparsa nei giorni scorsi, ha accettato la sfida di guidare la Pro Loco “Castrum carmonis”. L’ha accettata perché l’attività dell’associazione deve andare avanti e in gran parte delle iniziative aveva già iniziato a lavorare Patrizia Caneparo con l’entusiasmo che la contraddistingueva.
Ferluga, come cambierà l’organizzazione senza sua moglie? Penso, ad esempio, alla Rievocazione storica.
La regia della manifestazione era interamente affidata a Patrizia: aveva tutti i movimenti e tutte le coreografie in testa. Molte volte stupiva anche me per la sua incredibile organizzazione. Indubbiamente, senza mia moglie, ci distribuiremo i compiti e per decidere le varie coreografie avremmo bisogno dell’assistenza diretta dei gruppi. Potrebbe sembrare il contrario ma dietro una Rievocazione storica c’è un lungo lavoro in cui nulla è lasciato al caso.
La Rievocazione si svolgerà il 15 settembre ma quale sarà la manifestazione più immediata?
La Festa folk che si svolgerà il 26 luglio. Si tratta di un appuntamento itinerante che partirà quest’anno proprio da Cormòns e sarà dedicato a Patrizia. Protagonisti, oltre al gruppo Lis primulis di Zampis, gruppi folcloristici della Siberia, di Taiwan e del Piemonte. Una kermesse davvero molto suggestiva.
Quanto durerà la sua presidenza?
Il consiglio direttivo scade nel 2015. Ma noi abbiamo deciso intanto di andare avanti per un anno visto che tutti i nostri progetti sono già finanziati. Vediamo come andranno avanti le cose in questi dodici mesi e poi decideremo il da farsi. Posso dire che è un impegno che stiamo portando avanti molto volentieri.
Da quante persone è composta oggi la Pro loco di Cormòns?
Eravamo in nove, oggi siamo rimasti in otto nel consiglio direttivo. Vero è anche che quando ci sono le grandi manifestazioni vengono a dare una mano quaranta persone e anche più mentre in occasione delle kermesse più piccole c’è sempre una decina di volontari che si mette a disposizione. Semmai qualche problema in più c’è per la gestione dell’ufficio Iat: i cormonesi sono gente molto pratica e preferiscono lavorare e sudare per allestire direttamente sul campo una manifestazione piuttosto che lavorare in un ufficio. Sia chiaro: non ne faccio una colpa a nessuno.
C’è ricambio generazionale nell’associazione?
La Pro Loco esiste da 26 anni e siamo praticamente sempre gli stessi ad animarla. Credo sia un problema comune a tutte le realtà di volontariato: difficilmente si vedono giovani.
I rapporti con il Comune?
In tanti anni non abbiamo avuto mai rapporti così buoni come quelli instaurati con l’attuale giunta. Patat è un sindaco bravo e competente: siamo subito andati d’accordo, nonostante io la pensi molto diversamente da lui in politica. Ci confronteremo anche per parlare del futuro di “Castrum carmonis”: ci sono sempre meno contributi e dobbiamo anche garantire continuità all’ufficio Iat. A proposito di quest’ultimo servizio vorrei sottolineare un dato.
Quale?
In dieci anni sono passate 50mila persone nel nostro ufficio. Mi sembra un numero importante.
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