Corsa contro il tempo per la ex Safog
Venerdì incontro tra Regione e Gruppo Cividale, se quest’ultimo non assicurerà altre commesse a Gorizia si chiude

Bumbaca Gorizia 12_04_2016 Regione, incontro ass Panariti © Fotografia di Pierluigi Bumbaca
Il tempo è agli sgoccioli e sono ore decisive, le prossime, per il futuro dei 33 dipendenti della ex Safog, ora Swi di Gorizia. Con la giornata di venerdì che, a questo punto, dirà se è possibile evitare o meno la chiusura. Proprio venerdì infatti è in calendario un confronto tra la Regione e i rappresentanti del Gruppo Cividale, a cui l'azienda di Straccis fa capo, che dovranno chiarire una volta per tutte le loro intenzioni. Se non ci saranno spiragli per continuare a mantenere in vita l'attività della Swi con carichi di lavoro anche minimi, ma sufficienti per accedere agli ammortizzatori sociali, la partita si chiuderebbe nel modo più amaro, e da lunedì di fatto i dipendenti di quella che fu l'ex Safog si troverebbero senza un impiego. Come avevamo raccontato su queste pagine, a fine agosto in extremis i sindacati erano riusciti ad ottenere la sospensione della procedura di licenziamento per i 33 lavoratori, con Antonio Rodà della Uilm, Alessandro Contino della Fim Cisl e Gianpaolo Giuliano della Fiom Cgil che avevano incontrato il titolare della Swi srl Antonino Polizzotto verificando la sua disponibilità a proseguire l'attività, qualora ci fossero stati i margini per accedere agli ammortizzatori sociali.
Allora, seppur timidi, c'erano stati dei segnali di ottimismo, che con il passare dei giorni però si sono scontrati con il silenzio del Gruppo Cividale. Anzi, la parola fine sulla vertenza sembrava essere già scritta, e in negativo, nella giornata di lunedì, quando a Udine i rappresentanti della Regione, Polizzotto e le parti sociali si erano ritrovate attorno ad un tavolo, constatando l'assenza del Gruppo Cividale, evidentemente ormai elemento imprescindibile della trattativa. «A quel punto credevamo non ci fosse più nulla da fare – spiega Alessandro Contino della Cisl -: senza un'apertura del gruppo al mantenimento degli ordini e dei carichi di lavoro, non ci sarebbe speranza. Ieri, però, forse qualcosa è cambiato, e c'è ancora una possibilità». Si, perché proprio ieri mattina i sindacati sono stati avvisati dalla Regione di aver ricevuto dal Gruppo Cividale una richiesta di incontro, fissato per venerdì subito dopo la seduta della giunta regionale. «A quell'incontro noi non ci saremo, ma le nostre posizioni così come quelle della Swi sono note e il confronto sarà dunque tra Regione e gruppo – dice ancora Contino -. Da quel che sappiamo un po' di lavoro ancora c'è, e dunque ci possono essere i margini per mantenere in piedi l'attività a ritmi ridotti ottenendo il contratto di solidarietà. Se invece dal Gruppo Cividale arriverà una chiusura, il licenziamento dei lavoratori sarà inevitabile». In quel caso già lunedì si completerebbe quella procedura di licenziamento che era stata sospesa due settimane fa. E del resto non ci sarebbero alternative: dipendenti ormai allo stremo e senza stipendio da oltre due mesi avrebbero almeno all'indennità di disoccupazione.
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