Corsi “fantasma” e attestati fasulli: due società di Monfalcone a processo
Contestata ai vertici di Md Montaggi e 4 Star anche la produzione di documenti per rapporti di lavoro inesistenti
Da un lato il rilascio di attestati di frequenza a fantomatici corsi per sicurezza, sbandierati ma in realtà mai organizzati. Dall’altro la produzione di documentazioni relative a prestazioni e rapporti di lavoro di fatto inesistenti. Sono le irregolarità contestate a due società con sede legale a Monfalcone, la Md Montaggi e la 4 Star con sede legale a Monfalcone, riconducibili ad una stessa compagine.
I vertici delle aziende, un tempo attive nell’appalto di Fincantieri, sono stati chiamati in causa nei giorni scorsi durante l’istruttoria dibattimentale davanti davanti al giudice monocratico Caterina Caputo del Tribunale di Gorizia. Nel corso dell’udienza è intervenuto il vicebrigadiere della Guardia di finanza che, in passato, aveva eseguito gli accertamenti poi sfociati nel processo. La vicenda risale infatti ad anni fa e rappresenta un “filone” minore, frutto dello stralcio di un’indagine più ampia che aveva coinvolto numerose imprese del mondo dell’appalto.
Il processo in corso a Gorizia nello specifico fa riferimento a due ipotesi di reato: in un caso la pubblica accusa contesta la falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici su errore determinato dall’altrui inganno in concorso (articoli 479, 48 e 110 del Codice penale) nei confronti di Sumon Bhuiyan, amministratore unico e datore di lavoro di Md Montaggi, difeso dall’avvocato Maurizio Rizzatto, e di Fulvia Bernobich, impiegata nella stessa società, rappresentata dall’avvocato Federico Cechet.
Nel mirino una serie di corsi di formazione per la sicurezza, rivolti a cinque lavoratori bengalesi, secondo l’accusa non effettuati pur a fronte di attesti di frequenza.
Vi rientra, quindi, il secondo capo d’imputazione in relazione al rilascio di un permesso di soggiorno emesso a fronte di una documentazione che attestava l’esistenza di un rapporto di lavoro ritenuto in realtà «insussistente», sempre in ipotesi di indagine, contestato a Mostofa Golam e Mohammad Islam, in qualità di soci e amministratori di fatto della 4 Star, nonché al lavoratore destinatario del permesso di soggiorno Ferdus Miah (tutti rappresentati dall’avvocato Cechet), e allo stesso Bhuiyan.
Il finanziere in aula ha esposto le attività di indagine svolte all’epoca rispetto agli accertamenti che avevano portato all’acquisizione della documentazione presso le due imprese, “sovrapponibili” in termini societari. In particolare, i soci della 4 Star avevano costituito, nel 2017, la Md Montaggi.
Tra gli elementi assunti dalle Fiamme gialle rientravano gli ingressi e le uscite dei lavoratori dal cantiere rispetto agli accessi degli operai in carico alla Md Montaggi, la documentazione acquisita nel corso delle perquisizioni relativa ai corsi di sicurezza e agli attestati di frequenza, unitamente alle intercettazioni telefoniche e alle sommarie informazioni testimoniali.
L’ufficiale di Polizia giudiziaria s’è soffermato sul ruolo di Sumon Bhuiyan, amministratore unico di Md Montaggi, e della Bernobich, legata alla Md Montaggi da un rapporto di lavoro dipendente, ponendoli in relazione alle certificazioni di frequenza ai corsi che erano stati affidati a una società di formazione. In questo senso, sarebbe emersa la discrepanza tra il periodo formativo, da aprile e ad agosto 2018, e l’assunzione dei lavoratori, collocata dalla fine del 2017.
Concluso l’intervento del vicebrigadiere, è emersa una questione di peso in ordine ad un teste, all’epoca organizzatore dei corsi, in qualità di amministratore della società di formazione: inizialmente indagato, nel 2021 era uscito dal procedimento tramite stralcio e invio ad altro procedimento ponendo un problema di incompatibilità. Il giudice pertanto ha disposto l’accertamento da parte della Procura della specifica posizione al fine di valutare se e in che modo ascoltarlo in aula. —
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